Numerosi studi e ricerche riportano gli effetti collaterali della marijuana non solo a livello cerebrale, ma anche sulla vita sessuale degli individui che ne fanno un uso costante e regolare: disfunzioni erettili, problemi al testosterone, infertilità nell’uomo e molto altro.
È chiaro che la marijuana o l’hashish, “medicine” quotidiane per la maggior parte dei giovani e dei meno giovani, comportano danni permanenti al cervello. I “pro-cannabis” hanno sempre cercato di trovare giustificazioni più o meno valide e veritiere ai danni provocati dall’uso di tali droghe “leggere” (almeno nel nome): la scusa più utilizzata, su basi fondate o no, è che “una cannetta al mese toglie il medico di torno”, aiutando i neuroni morti o mal funzionanti del cervello ad eliminarsi, lasciando spazio a quelli sani. Voci di cortile o verità scientifiche, anche se fosse così, cosa succede quando la “cannetta” non è mensile, bensì giornaliera o, ancor peggio, oraria? A quanto pare “una canna al giorno toglie il sesso di torno”, infatti, a grave rischio non sono solo le facoltà cognitive, ma anche quelle sessuali.
I dati rilevati su numerose ricerche nel corso degli anni sono stati raccolti dal DPA (Dipartimento Politiche Antidroga), consultabili alla portata di tutti sul sito web (clicca qui). Tra le più importanti emerge lo studio della Trobe University di Melbourne, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine: su un campione di 8656 australiani, di età compresa tra 16 e 64 anni, l’8,7% ha ammesso di fare un uso costante di sostanze stupefacenti leggere e proprio in questi soggetti sono state riscontrate disfunzioni sessuali come la difficoltà nel raggiungere l’orgasmo o l’eiaculazione precoce. «I risultati dello studio hanno evidenziato che l’uso quotidiano di cannabis era associato ad una probabilità doppia rispetto a chi non consumava, di avere disfunzioni sessuali e a tali conseguenze erano soggetti sia gli uomini che le donne. Inoltre, le donne avevano una probabilità di contrarre malattie veneree 7 volte superiore alle non utilizzatrici; questo effetto non si osservava negli uomini che, tuttavia, avevano 4 volte più difficoltà a raggiungere l’orgasmo o avevano una probabilità 2 volte maggiore di raggiungerlo o con troppa fretta o con troppa lentezza.», riporta il sito del DPA.
Infatti, il principio attivo della cannabis (THC) tende a colpire determinati recettori situati nei tessuti cavernosi degli organi sessuali, causando vari problemi sotto le lenzuola, oltre quelli già descritti, come: le disfunzioni erettili (Shamloul R. e Bella A.J. del Dipartimento di Urologia, University of Ottawa); la sterilità negli uomini (Grimaldi P. dell’Università di Tor Vergata), incrementata dalla riduzione nel sangue di tre ormoni importanti quali LH, FSH e testosterone (Murphy L. in Grotenhermen); infine, nelle donne, le conseguenze possono esserci anche nella gravidanza, ad esempio inibizione della secrezione di prolattina, deficit fetali di crescita, aumento di parti pre-termine, prematurità, difficoltà del travaglio.
Quindi, nonostante immediatamente la marijuana sembri stimolare al massimo la tensione sessuale e accentuare la libido, il desiderio, la voglia, nella pratica, poi, si macchia dell’opposto rivelandosi quasi “l’anti-sesso” per eccellenza. Non resta che domandarsi se lo svago, le risate, il relax e le sensazioni piacevoli e utopiche prodotte dalla cannetta di oggi, valgano il rischio di un domani scandito da un cervello con pochi neuroni, privato, in più, del piacere di una vita sessuale soddisfacente.
Chiara Forcisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.