Ecco finalmente la tanto attesa Festa del papà, ma non solo: oggi è anche la ricorrenza del padre putativo di Gesù, San Giuseppe. È una solennità risalente al XX secolo, oggi festeggiata in diverse parti del mondo; qui in Italia il 19 marzo. La figura di San Giuseppe è molto importante dal momento che, come sappiamo, a lui si attribuisce il fatto di aver riconosciuto, nonostante tutto, la paternità del figlio di Dio grazie all’intervento dell’Arcangelo Gabriele, concepimento il quale avrebbe comportato l’abbandono della ragazza che aveva sposato, Maria. E proprio per la sua grande pazienza e bontà nel non abiurare una donna che avrebbe corso il pericolo di essere lapidata – oltre all’averla protetta dal provvedimento del re Erode, il quale ne avrebbe ucciso il bambino che aveva in grembo –, al tenero Giuseppe si è riconosciuto, col tempo, l’effigie di patrono dei papà.
Per l’appunto, come riporta Termometro Politico, in Italia e in tutti i Paesi cristiani la festa di San Giuseppe iniziò nel Medioevo, grazie ad alcuni monaci benedettini e francescani. E in Italia si festeggia il 19 marzo perché, essendo, questa, una ricorrenza in cui nel passato si celebravano baccanali, riti dionisiaci eccetera per propiziare il raccolto e la fertilità della natura, il 19 marzo è proprio la vigilia della primavera. Ancor oggi, infatti, in alcune zone del Belpaese si usa fare dei falò per bruciare gli avanzi del raccolto annuale, oltre al consumare legumi, simbolo di abbondanza. A tal proposito, ci sono anche delle usanze culinarie che fanno del 19 marzo una data importantissima, come l’organizzazione di banchetti comunitari con pasta e ceci, oltre al consumo di lagane e ciciari in compagnia di amici e parenti. Per non parlare di tutte le pietanze tipiche del Meridione, tra biscotti e vivande dolci e salate. Auguri a tutti i Giuseppe e ai papà d’Italia, da noi di Voci di Città.
Anastasia Gambera
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