Che siate principianti in erba, esperti dal pollice verde o intenditori di cannabis, dalla Royal Queen Seeds troverete sempre i semi di marijuana più adatti alle vostre esigenze!
Royal Queen Seeds ha iniziato a coltivare cannabis nei Paesi Bassi, la vendita è garantita online e nei punti vendita di Barcellona ed Amsterdam
Sia che siano semi di cannabis autofiorenti o femminizzati, tutti rispettano rigidi standard di qualità. Ogni seme viene selezionato manualmente, coltivato con metodi biologici e sottoposto a test regolari per valutarne il tasso di germinazione e la qualità complessiva.
E i semi di cannabis terapeutica? Royal Queen Seed dispone anche di quelli. Ma non solo: è disponibile un vasto assortimento di semi di cannabis ricchi di CBD ed anche olio di CBD.
Fino a poco tempo fa, chi coltivava cannabis partendo dal seme, aveva il 50% di possibilità di ottenere un esemplare maschio. Tuttavia, solo le piante femmina sviluppano cime ricche di cannabinoidi come THC e CBD.
Negli anni ’90, la creazione di semi di cannabis femminizzati rivoluzionò la coltivazione di cannabis. I semi di cannabis femminizzati, infatti, sono geneticamente programmati per diventare esemplari femmina e ciò accade la maggior parte delle volte (al 99,9%). Questa innovazione ha eliminato il gioco delle probabilità, rendendo la coltivazione della cannabis più semplice e anche più economica.
I semi femminizzati sono progettati per produrre piante fotoperiodiche. La cannabis fotoperiodica fiorisce in base alla quantità di luce/oscurità a cui viene esposta. In natura, la cannabis avvia la fioritura alla fine dell’estate, quando le giornate si accorciano. In ambienti indoor, la cannabis fotoperiodica viene mantenuta in fase vegetativa finché il coltivatore decide di indurre la fioritura, riducendo le ore di luce.
I semi di cannabis autofiorenti sono semi che fioriscono da soli entro 2-4 settimane. Per poter fiorire, le normali specie Indica e Sativa femminizzate devono essere esposte alla luce interna per 12 ore al momento del raccolto. Non fiorirebbero in un ambiente esterno in quanto il numero di ore di luce durante il giorno diminuisce durante questa stagione.
Le specie autofiorenti sono piante di Indica o Sativa incrociate con Ruderalis, un tipo di cannabis che cresce in zone dove l’estate è molto breve ma ci sono molte ore di luce, da 22 a 24 al giorno. La Ruderalis fiorisce automaticamente in un periodo molto breve (in genere dalle 2 alle 4 settimane). Le piante di cannabis Ruderalis provengono principalmente dall’Europa del Nord, dalla Russia e dai paesi con essa confinanti, come Cina e Mongolia.
Con il loro robusto guscio esterno, i semi di cannabis sembrano piuttosto resistenti. Anche se la natura li ha progettati per resistere ad una grande varietà di condizioni, i semi di cannabis non sono invincibili. Ad esempio, i rapidi sbalzi di temperatura e l’umidità alta possono rovinare un lotto di semi velocemente. Per fortuna, prendersi cura dei propri semi è semplice. Continua a leggere per imparare come.
Molte persone lo dimenticano, ma i semi di cannabis sono organismi viventi! E come tutti gli esseri viventi, i semi possono morire. Quando si conservano dunque, dovrai assicurargli condizioni ottimali affinché resistano per farli germinare e per piantarli.
Solitamente, per la conservazione a breve termine può andare bene un armadio scuro o un cassetto con temperature stabili. Sarebbe opportuno tenere i semi lontani dalle zone della tua casa che sono suscettibili alle variazioni di temperatura naturali del tuo ambiente locale. Attenzione: se possibile, conserva i semi nella loro confezione originale. Se apri un pacchetto di semi e ne avanza qualcuno, trasferiscili direttamente in un contenitore ermetico sigillato: le bustine con chiusura zip sono le più indicate perché puoi rimuovere tutta l’aria presente al loro interno affinché si crei un ambiente per i semi quasi sottovuoto. Una volta tolta l’aria, riponi la bustina in una busta di plastica o contenitore scuro per proteggere i semi dalla luce del frigorifero.
In un illustre studio, condotto dall’Imperial College di Londra e dal Medical Research Council, pubblicato nel Giornale di Anestesiologia, i ricercatori hanno rilevato che la Cannador, un estratto della pianta di cannabis, ha significativi effetti analgesici sui pazienti che soffrono di dolore post-operatorio. Il dolore dopo un intervento chirurgico rimane un problema nell’ambito della comunità medica, e gli analgesici prescritti tradizionalmente spesso hanno sgradevoli effetti collaterali sui pazienti.
Gli estratti di cannabis funzionano grazie ai recettori dei cannabinoidi presenti nel cervello umano. Pertanto i cannabinoidi provenienti dalla marijuana aiutano a rafforzare efficacemente la capacità del corpo di ridurre la sensazione di dolore.
Inoltre, si individua la Cannabis come trattamento contro l’Emicrania e il mal di testa.
Il CBD è una delle decine di composti chimici chiamati cannabinoidi. Questi cannabinoidi esistono all’interno delle specie di Cannabis sativa e interagiscono con il sistema endocannabinoide del nostro corpo (SEC) quando vengono consumati.
Il sistema endocannabinoide è essenziale per mantenere l’equilibrio (omeostasi) tra le diverse funzioni del nostro corpo. Oggi, il CBD viene usato sempre più spesso come opzione terapeutica per diverse condizioni di salute di diversa gravità. Allora, che aspettate?
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità