La deputata del gruppo Misto Simona Suriano ha commentato le recenti dichiarazioni della Ministra dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, che ha ribadito che non ci sarà una costituzione del Ministero come parte civile nel processo relativo alla concorsopoli dentro l’ateneo di Catania, scoperchiato dall’inchiesta Università Bandita.
“Sotto accusa vi sono due ex rettori, direttori di dipartimento, ex sindaci, docenti di primo piano che avrebbero pilotato concorsi ma il Miur ha detto che non si costituirà parte civile al processo. Il caso Catania – dice Suriano – rischia di creare un precedente gravissimo. Dov’è la giustizia? Dove sono i valori etici e morali che si predicano ma non si pretendono? Dove sono i risarcimenti doverosi a chi è stato danneggiato nella carriera e nella vita dai concorsi pilotati?”
“Eppure il precedente ministro, Gaetano Manfredi – rispondendo a una mia interrogazione – aveva garantito il fatto che il Miur avrebbe preso parte al processo invece scopriamo adesso che non ve n’è intenzione. Si tratta di un gesto che amareggia e lascia basiti. Perché il Miur non si schiera dalla parte della legalità a tutela della libertà di ricerca? Libertà di ricerca schiacciata da chi, secondo le accuse, avrebbe pilotato i concorsi per meriti non acquisiti sul campo ma familistici e amorali. Ribadisco con forza un ripensamento da parte della ministra: soltanto così si potrà tutelare Catania”
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