BOLOGNA – L’Italia, con i suoi 51 patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO, risulta essere il più ricco e artistico Paese del mondo. Si fa un gran parlare del modo in cui si fa cultura nella penisola italiana e di come non si riesca a sfruttare al meglio la beltà dello stivale, sia per quanto riguarda il suo patrimonio fisico che per quello immateriale: i 6 patrimoni orali e immateriali dell’umanità o i 6 beni inseriti nel Registro della Memoria del Mondo. Questo, molto probabilmente perché buona parte dei cittadini non è interessata più di tanto a ciò che, si crede, appartenga già geneticamente alla propria storia, alla propria cultura, al proprio DNA. Si tende a credere, infatti, che abitare un luogo significhi conoscerlo, saperlo già. Non è esattamente così! Il turista, molto spesso, arriva a conoscere più dell’autoctono. Oggidì, dunque, non è sufficiente allestire una mostra all’interno di uno spazio per gestire, supportare e deliberare cultura, ma è necessario, anche, invogliare al discorso culturale di qualunque natura esso sia.
In questo ONO ARTE CONTEMPORANEA situato in via Santa Margherita al numero 10, a Bologna, è maestro. I ragazzi di ONO non hanno creato, solo, uno spazio artistico. Consci di ciò a cui abbiamo accennato poco sopra, hanno voluto fare di più ed unire, al sapore della mostra (fotografica e non solo), il gusto simposiale della convivialità. Il loro sito onoarte.com ne è un esempio. Non ci si trova solamente di fronte a interessanti espressioni e impressioni fotografiche: noi di Voci di Città abbiamo avuto il piacere di visitare gli scatti di Jeff Bridges, attore statunitense celebre per l’interpretazione de Il Grande Lebowski nel film cult del 1998 diretto dai fratelli Cohen e che si faceva accompagnare dalla sua macchina fotografica durante tutte le sue riprese. Se si va a guardare il programma e l’organizzazione di ONO, ci si immerge in svariate possibilità: le mostre fotografiche incentrate soprattutto sulla musica, la moda e le icone della cultura pop mondiale (da Madonna a Frida Khalo, da Bettie Page a Vasco Rossi, Bob Dylan e David Bowie), le conferenze stampa e la presentazione di album musicali o di libri, conferenze sui tempi più disparati, il tutto in uno spazio minimalista ed elegante che accoglie un bookshop, un music shop e un lounge bar. Come ci hanno rivelato i ragazzi di ONO: «Questo spazio nasce dall’idea che la galleria debba oggi soddisfare un pubblico molto più vasto e variegato».
Se è vero che per arte contemporanea è quel tipo di arte grazie alla quale lo spettatore diventa protagonista del discorso artistico, lo spazio che ONO dedica all’arte ha colto nel segno, poiché l’utente si può immergere completamente in un’atmosfera artistica del tempo passato e recente e uscirne con un animo rinnovato.
Luca Occhilupo (articolo)
Paolo Terni (photogallery)
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