Da tempo, ormai, ci si batte per la creazione di una scuola che dia buoni frutti in termini di apprendimento e resa scolastica; oltre al voler, naturalmente, creare future menti eccelse che popoleranno il mondo del lavoro, rendendolo migliore e alla pari per tutti. A tal proposito, il ministro Marco Bussetti ha preso in considerazione le richieste di molti alunni e genitori i quali hanno espresso delle lamentele riguardo determinate circostanze, come le vacanze scolastiche, in cui i genitori, purtroppo, molto spesso devono sacrificare partenze, weekend e quant’altro a causa di una vasta mole di compiti.
Come riporta Vanity Fair, secondo uno studio condotto su bambini di quarta elementare, questi ultimi hanno riportato risultati migliori dal momento che svolgono meno compiti a casa; mentre nel ranking mondiale, attestante l’andamento del livello di lettura, Singapore e Russia si classificano al primo posto, al contrario dell’Italia che, invece, oscilla a seconda delle realtà e dei docenti (se assegnano, più o meno, tanti compiti). E il messaggio che si vuole far passare fra gli insegnanti, è proprio quello di far lavorare maggiormente i ragazzi in classe piuttosto che a casa, consentendogli di fare domande e chiarire i propri dubbi, confrontarsi con i compagni, avere a disposizione tutto il materiale di cui hanno bisogno, eccetera, e sviluppare, quindi, un apprendimento e una capacità di problem solving superiore rispetto al normale.
Non a caso, alcuni pedagogisti consigliano di spingere i ragazzi a leggere molto a casa, nonché di crescere culturalmente all’interno della scuola, non altrove. Questa, infatti, dovrebbe adoperarsi nel coinvolgere gli alunni in attività costruttive, senza caricarli di esercizi, forse, inutili al di fuori di essa. Oltretutto, perché coloro i quali non godono di genitori presenti – perché al lavoro entrambi, o per tutt’altri motivi –, risultano meno avvantaggiati e rischiano di non apprendere quanto ci sia da apprendere. Ovviamente, tutto ciò equivarrebbe al passare più ore all’interno delle mura scolastiche, ma questo potrebbe servire a tenere lontani i ragazzi da malsane, e molte volte deleterie, abitudini.
Anastasia Gambera
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