Da sempre, in molti ambiti della vita comune, le donne incontrano non pochi ostacoli; soprattutto per quella parità di genere che stenta ad affermarsi. Non a caso, per quanto i movimenti femministi si battano continuamente nell’attestare che le donne sono perfettamente uguali agli uomini in tutto ciò che si fa nella vita quotidiana, ancor oggi esistono, e persistono, cliché culturali piuttosto banali, che relegano le donne a individui poco capaci di poter fare tutto ciò che fanno gli uomini. Come guidare, per esempio – sebbene, quest’ultima cosa, si sia rivelata molto più semplice di altre battaglie combattute da femministe convinte.
Come riporta Vanity Fair, infatti, una volta creata l’automobile fu molto semplice, nonché veloce, per una donna salirvi su e guidarla. E nonostante alcuni uomini lo dimentichino, o non lo sappiano completamente, alcuni accorgimenti indispensabili alla sicurezza stradale sono stati ideati proprio dalle donne; come le cinture di sicurezza, i tergicristalli, le frecce per svoltare, e così via. L’unica pecca che, purtroppo, surclassa ancora le donne a persone più sensibili e da proteggere maggiormente in termini di sicurezza alla guida, è proprio la sicurezza stradale.
Essere più esposte ai pericoli della strada, ha persuaso una grande catena automobilistica come Volvo a progettare e realizzare sistemi di sicurezza tarati, principalmente, per le donne. Le cinture di sicurezza per le donne in gravidanza, per esempio, proteggono proprio dal colpo di frusta tipico di eventuali tamponamenti, e non solo degli uomini, ma anche, e appunto, delle donne. E a tal proposito, è stato depositato il sunto di 40 anni di ricerche in merito alla sicurezza femminile in strada: E.V.A.
Questa ricerca è stata pubblicata con l’intento di tenere informate le case automobilistiche sui rischi corsi alla guida dalle donne, a quanto pare, molto più cagionevoli, a riguardo, degli uomini. In questo modo, le aziende in questione potranno progettare delle vetture su misura per la protezione, non solo, ovviamente, del sesso forte, ma anche di quello gentile. È stato definito, questo, un passo importante verso la parità dei diritti fra uomini e donne, ma basterà a non sentircisi più dire “donne al volante, pericolo costante?”.
Anastasia Gambera
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