L’uso e produzione di marijuana è accresciuta negli anni diventando un fenomeno mondiale. Pensando alla foglia probabilmente più famosa del mondo, l’immagine di sfondo non potrebbe che essere la Giamaica. Però secondo il rapporto dell’Ufficio per la droga e il crimine delle Nazioni Unite (UNODC) risulterebbe che le maggiori produzioni e sequestri di cannabis provengano da un’altra isola: la Sicilia, prima produttrice in Italia e primato mondiale per sequestri.
Una situazione che secondo l’UNODC è legata alle nuove condizioni meteorologiche che creano il microclima ideale per questo tipo di piante, mantenendo il giusto livello tra sole e umidità. Gli Stati Uniti continuano comunque a detenere vari primati in questo campo, tra cui la coltivazione in casa. Il fenomeno dell’isola siciliana è legato al mutamento sia climatico sia sociale che tendono a influenzare le scelte di chi le produce. Senza dover fare ricerche approfondite risulta evidente che se la marijuana è ancora illegale (tranne per uso terapeutico) questi insoliti record sono tutti da attribuire all’economia sommersa, portata avanti dalle attività mafiose il cui spaccio rende, dopo le armi, il maggior numero d’introiti.
Altro dubbio che risalta nei dati è il consumo: se la produzione e i relativi sequestri sono aumentati in Sicilia, per una banale regola economica, significherebbe che la domanda è aumentata a tal punto da dover accrescere l’offerta relativa. La colpa per il repentino aumento della produzione non può più essere facilmente attribuita alla società più giovane, cioè ai ragazzini che provano per noia o curiosità: i numeri sempre maggiori porterebbero a pensare che il consumo di Marijuana sia aumentato in larga scala un po’ in tutta l’isola e tra tutte l’età. In un’Italia sempre più incerta nel suo futuro vi è un’unica certezza: che l’economia sommersa fa sempre più affari di quella legale, quella che vale la nostra ricchezza di nazione, l’unica che risollevandosi potrebbe migliorare davvero la condizione italiana attuale.
Marco D’Urso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.