Il Fashion and Textile Museum di Londra mette in mostra, a partire dal 22 maggio fino al 30 agosto, un secolo di bikini e costumi da bagno. Dagli indumenti all-in-one degli anni Venti ai burkini di oggi.
Tutto ebbe inizio in quel lontano 5 luglio 1946, quando uno stilista-ingegnere, il francese Louis Réard, tenta il tutto per tutto: a Parigi lancia in passerella Atomo, il costume da bagno più piccolo del mondo; come una bomba (si chiama appunto Atomo) diventa subito Bikini, come l’atollo delle isole Marshall in cui gli Usa alla fine di quel giugno ’46 stavano facendo i loro esperimenti nucleari.
Icona intramontabile di moda pop contemporanea, così come i jeans o come la minigonna, il bikini ha segnato un’era di cambiamento non solo nel settore dell’abbigliamento, ma soprattutto a livello culturale e sociale; difatti, grazie all’invenzione di questo capo, si frantumano in modo definitivo i dogmi che vedevano reclusa la donna e la sua fisicità a un abito restrittivo, contenitivo e coprente, le cui forme venivano celate all’occhio esterno.
Londra lo vuole celebrare con una mostra tutta speciale: il Fashion and Textile Museum dedica, infatti, ai costumi da bagno la mostra Riviera Style, dove ne esplora l’evoluzione lungo un secolo. Perché il bikini è stato davvero l’occhio della società. E le attrici le sue testimonial: sono presenti iconici i costumi, indossati ad esempio daMarilyn Monroe in Niagara, da Brigitte Bardot in E Dio creò la donna e il due pezzi bianco con cintura (e pugnale) esibito da Ursula Andress in 007 licenza di uccidere (venduto all’asta per 130 milioni di lire).
«Fino agli anni venti si usava il costume solo per il bagno. È solo negli anni Trenta che si comincia ad andare al mare per “svago”. Negli anni Cinquanta esplodono le bombe sexy», ha raccontato Christine Boydell, la curatrice della mostra. E oggi? «È declinato in ogni possibile variante – tankini, pubikini, trikini, bandini, camikini, chainkini e burkini».
Saranno esposti oltre 100 anni di storia del famoso bikini, capo d’abbigliamento che fu esportato e sfoggiato dalla California, alla Costa Azzurra fino alle coste inglesi.
Chiara Grasso
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