Grinta, rabbia, durezza: no, non è questo che avevano in comune i più grandi dittatori esistiti. Gengis Khan, Francisco Franco, Adolf Hitler, Joseph Stalin condividono qualcosa che li avvicinava più di altre: i baffi.
Apparentemente innocui, i baffi rappresentano invece un simbolo del potere. El Espectador, il più antico quotidiano colombiano ha analizzato il profilo dei più influenti dittatori, guerriglieri e gangster della storia più recente, scoprendo questo curioso aspetto. La cura maniacale della peluria rappresenta il culto della personalità di questi uomini, oltre che esaltazione della loro virilità.
È stato riscontrato che il 42% dei moderni dittatori, tra i quali i più importanti come Gengis Khan, Dracula, Adolf Hitler, Joseph Stalin, Francisco Franco, Augusto Pinochet e Robert Mugabe, hanno portato i baffi come simbolo del loro potere. Questo non è casuale, anzi, pare che questi soggetti ne siano stati ben consapevoli: infatti, nel 2012 il Presidente siriano Bashar Al-Assad reagì alle insurrezioni popolari tagliandosi i baffi. Un gesto carico di significato: Assad, in questo modo, volle cancellare su di sé l’immagine di leader totalitario. La percentuale calcolata sale ulteriormente, fino ad arrivare al 75%. se si considerano i leader politici più sanguinari. Adolf Hitler inaugurò il suo particolare baffo proprio nel 1922, quando fondò il partito nazista. Tutte queste casualità portano a pensare che il mustacchio sia davvero qualcosa di più di una semplice peluria, rappresentando, per questi uomini, un segno estetico del loro potere.
Di differente avviso è, invece, la storica Lucinda Hawksley. Ella sostiene che la causa di questo comportamento sarebbe la paura del femminismo. A sentir lei, barba e baffi diventarono uno stile comune durante gli anni Settanta, proprio quando le donne cominciarono a rivendicare i propri diritti a gran voce; pertanto, il baffo diventò il primo segnale immediato per differenziare gli uomini dalle donne. A causa della scarsa peluria in viso, gli unici dittatori che fanno da eccezione sono quelli asiatici, tra i quali ricordiamo Mao, Pol Pot e la dinastia dei Kim.
Nonostante tutto, oggi questa tendenza pare essersi leggermente affievolita, infatti sono pochi i capi di Stato che portano i baffi, forse proprio per discostarsi dalla figura del dittatore totalitario. Potrebbe non essere un caso che Erdogan, il Presidente turco che sta applicando regimi dittatoriali nel Paese, tenga i baffi incolti. El Espectador conclude domandandosi se per portare pace e stabilità ai Paesi, basti fare un salto dal barbiere, rendendo, quindi, tutto più semplice.
Sara Forni
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