Siamo tutti d’accordo che le giornate si siano allungate, gli uccellini cantino alla primavera e nell’aria si senta già quella voglia di estate e spensieratezza. Di questo magico idillio, però, c’è chi non può goderne. Sono gli studenti, universitari e non, che, incatenati alle loro scrivanie, sono costretti a guardare il cielo turchino dalle sbarre (pardon, finestre) delle loro stanze.
Una condizione in cui sicuramente molti di voi si saranno riconosciuti. Per fortuna in nostro soccorso arriva un fisico Premio Nobel. Richard Feynman, uno dei più grandi fisici teorici di sempre, infatti, ha formulato una tecnica di studio per imparare, ma soprattutto ricordarsi, nuovi contenuti. Il suo metodo è utile non solo per preparare esami, ma anche per imparare una nuova lingua o semplicemente per migliorare la propria memoria.
Il fisico, conosciuto anche per la sua curiosità inesauribile, era in grado di spiegare concetti apparentemente incomprensibili con parole semplici. Feynman sosteneva che, per imparare, fosse necessario un salto di qualità che elevasse la conoscenza nozionistica in vero sapere. In una sua celebre intervista, così come riportato da Focus, Feynman racconta che è possibile apprendere il nome di un tordo in tutte le lingue del mondo, senza capire nulla della sua migrazione o della sua provenienza.
Leggere, capendo e ricordandosi quello che si sta studiando, dovrebbe essere classificato come uno dei piaceri più goduriosi della vita. Se siete soliti ripetere “a pappagallo” come degli autonomi, senza però ottenere risultati, ecco i tre passi di Feynman da seguire per ricordarsi ogni postilla.
Dopo aver studiato un argomento, provate a riscriverlo, con le vostre parole, su un foglio o a rappresentarlo attraverso dei disegni. Tornate per un attimo bambini e ricimentatevi nel gioco “facciamo finta che”, immaginando di essere davanti a una classe di terza elementare. Sarete, così, costretti a esporre il vostro argomento con termini semplici e comprensibili. In questo modo capirete subito quali punti non riuscite a formulare e, dunque, quali parti non avete preparato a dovere. Avete un amico disposto ad ascoltarvi? Reclutatelo per avere un feedback immediato. Nessuno dei vostri “amici” è disposto a farvi da alunno per un giorno? Mettete in palio un aperitivo o una pizza e vi troverete la fila fuori dalla stanza.
A questo punto non vi resta che tornare sui paragrafi più ostici. Rileggeteli, approfonditeli e ponetevi domande. Quando vi sentite sicuri, tornate al punto 1 per verificare se riuscite a tenere un discorso lineare e chiaro, senza dimenticarvi dei vostri alunni 8enni.
Ora che avete ripetuto ogni parte del testo, riassemblatelo e provate a esporre fluentemente il tutto. Cercate di adottare una visione di insieme e guardare l’argomento da un punto di vista d’esterno. Nessuna sezione del testo vi crea più problemi? Allora significa che ne siete diventati i padroni grazie alla tecnica Feynman. Provare per credere.
Alessia Mingori
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