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Y2k: il ritorno della moda anni 2000 e della “taglia zero”: c’è da preoccuparsi?
01 Ottobre 2022
Fashion

Y2k: il ritorno della moda anni 2000 e della “taglia zero”: c’è da preoccuparsi?

Home » Societas » Fashion » Y2k: il ritorno della moda anni 2000 e della “taglia zero”: c’è da preoccuparsi?

Dopo i grandi passi avanti fatti in merito alla body positivity, sembra che il mondo della moda stia cambiando rotta. Il 2021 è stato segnato dal grande ritorno dello stile degli anni 2000, che oggi prende il nome di Y2k. Notizia bellissima per i nostalgici dei primi anni del millennio, ma preoccupante per chi teme il ritorno della “guerra delle taglie”. C’è da preoccuparsi?  

Cos’è la moda Y2K

Dietro questo nome impronunciabile si nasconde qualcosa di molto semplice. Y2K è un acronimo che sta per Year Two Thousand, letteralmente “anno 2000″. Insomma, si tratta di una moda nostalgica degli anni 2000, che ne ha rivisitato i look più iconici in chiave 2020: minigonne a vita bassa (bassissima), microtop che lasciano scoperto l’ombelico, scarpe a punta e sopracciglia sottili. In poche parole una tendenza che richiama icone di stile come Britney Spears, Avril Lavigne, Christina Aguilera o Paris Hilton.

Christina AguileraBritney SpearsAvril LavigneParis Hilton

Come e quando è tornata?

I primi accenni ritorno della vita bassa risalgono al 2018, quando Kim Kardashian sfoggiò diversi capi vintage stile 2000, seguita da Blake Lively. Piccoli segnali che potevano passare inosservati, ma che si sono concretizzati nel giro di pochi anni. Negli ultimi tempi non è affatto raro vedere su social e passerelle capi tipici degli anni 2000. Molte star hanno subito un cambio radicale nel look. Persino le Kardashian hanno subito una drastica metamorfosi, sottoponendosi a diete ferree (e, secondo alcuni, alla rimozione di alcune protesi) per apparire più snelle. É il caso di Khloé e della sorella Kim, che in occasione del MET Gala ha perso 7 chili in sole 3 settimane per entrare nel vestito della Monroe.

Tendenza Y2k: perché preoccupa? 

Il ritorno della “taglia zero” 

Quest’improvvisa inversione di tendenza lascia presagire un pericoloso ritorno della size zero, taglia americana molto vicina alla taglia bambino. Negli anni 2000 era questa la taglia a cui tutti aspiravano ma che pochi riuscivano davvero ad ottenere (e non senza sforzi e privazioni).  Basti pensare alle diete assurde e ai giorni di digiuno degli Angeli di Victoria Secret o alla moda heroin chic. Oggi in paesi come la Cina persino la taglia zero non basta: famose aziende come Abercrombie&Fitch hanno iniziato a produrre taglie doppio o addirittura triplo zero (che corrisponde a un punto vita di 58,5 cm). 

Il Y2K sui social e l’impatto sui giovani 

I giovani sono stati i primi ad essere travolti dalla tendenza Y2k, destando non poche preoccupazioni. Quasi la totalità delle modelle che indossano capi Y2k sono super skinny, con ventri piatti e gambe snelle. Essere esposti quotidianamente a queste immagini rischia di rinforzare lo stereotipo che si cerca di combattere da anni: quello secondo cui certi capi stanno bene solo indosso a corpi magrissimi. Non sono paure infondate, il pericolo è concreto. Lo testimonia il crescente trend dei “what I eat in a day”, video di influencer – spesso sottopeso – che mostrano la loro alimentazione quotidiana, emulati dai propri followers. Una pratica pericolosissima se si pensa al boom di disturbi alimentari che si è registrato nel 2021, soprattutto tra i più giovani.

La moda ci ha messo anni per allontanarsi dal culto dell’eccessiva magrezza che l’ha sempre accompagnata e che ha plasmato profondamente la società. Il rischio è che una semplice tendenza, se non gestita e comunicata correttamente, mandi in fumo anni di progresso. 

Alice Maria Reale

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.

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About Alice Reale

Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione. 
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.

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