Capita spesso che leggendo le etichette delle confezioni degli alimenti, ci siano scritte determinate informazioni, per poi accorgercisi, invece, che la realtà era tutt’altra. Data di scadenza, allergeni, ingredienti eccetera sono i dati che non devono mai mancare sul cartellino di un prodotto confezionato, ma, allo stesso tempo, è giusto che non si falsifichino per il bene degli acquirenti. A tal proposito, dall’8 settembre 2017 è entrato in vigore il decreto legislativo numero 43 che va a tutelare direttamente i consumatori, penalizzando gravemente, con sanzioni pecuniarie, chi manometterà le etichette.
Il provvedimento in questione abbraccia il Regolamento Ue n. 1169/2011, riguardante le informazioni indispensabili di cui dotare gli alimenti, e la Direttiva 2011/91/UE, concernenti marchi e diciture apposte sulla targhetta, utili al riconoscere la partita di una derrata alimentare. Le multe si aggireranno tra le 150€ e le 150.000€, da attribuire a chi non riporta fedelmente le informazioni succitate. Le sanzioni in questione saranno assegnate dal dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf).
Tuttavia, è da specificare il fatto che le ammende saranno solo di tipo pecuniario, non penale, cosa ritenuta alquanto leggera per via che i clienti vengono, quindi, tutelati solo parzialmente, compratori affetti da allergie, intolleranze, patologie più o meno gravi, i quali corrono, e hanno corso, dei rischi non indifferenti a causa del menefreghismo di esercenti troppo occupati a garantirsi i propri affari. Si spera, quindi, che la legge numero 43 comprenda condanne penali non irrilevanti, in modo tale che chi penserà di manipolare a proprio piacimento i cartellini degli alimenti a scapito dei clienti, sia punito come merita.
Anastasia Gambera
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