Donne e trucchi hanno da sempre una relazione complicata: truccarsi aiuta ad apparire più belle e a nascondere imperfezioni, ma quando si arriva la sera accade, spesso, che per stanchezza si vada a dormire senza pulirsi il viso. Struccarsi prima di andare a letto è fondamentale per la salute della pelle e il non farlo può portare, nel lungo periodo, a spiacevoli conseguenze.
Anna Pursglove, giornalista del tabloid britannico Daily Mail, ha provato a non struccarsi per un mese intero. Prima di cominciare, la donna si è sottoposta a una visita presso lo studio estetico 3D Cosmetic Imaging Studio, così da avere una mappa del suo volto che mostrasse le rughe, i pori, la pigmentazione e la circolazione all’inizio dell’esperimento. Per 30 giorni la giornalista non si è mai tolta il trucco dal viso: la mattina si sciacquava velocemente il viso per poi riapplicare lo strato di fondotinta, eyeliner, mascara e lucidalabbra. Arrivare alla fine del mese è stato davvero difficile per Anna che sentiva la pelle secca, più rugosa, aveva gli occhi gonfi e temeva di provocare danni irreparabili.
Quando, finalmente, si è potuta struccare è tornata al centro estetico nel quale si è sottoposta a un’altra visita: confrontando le due mappature del volto è emerso che non togliersi il trucco dal viso anche per una sola notte, porta a diverse conseguenze:
Anche non struccarsi per una sola notte porta, in misura minore, a tali conseguenze, quindi è sempre bene pulirsi il viso con specifici prodotti e idratarlo con apposite creme. Facendo ciò ogni sera prima di dormire ed evitando di truccarsi quando possibile, si darà alla pelle la possibilità di purificarsi e respirare, così da renderla più sana e luminosa.
Martina Sacco
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Martina è un raro esemplare di ragazza bolognese che studia a Bologna. Dopo essersi diplomata in un istituto tecnico-commerciale, ha deciso di cambiare completamente strada e chiudere con la matematica, iscrivendosi alla Facoltà di Scienze della Comunicazione. È una biondina esuberante, estremamente curiosa, ficcanaso e con la voglia di condividere ciò che reputa interessante con più persone possibili. La sua prima e unica esperienza giornalistica risale alla terza elementare, quando un giornale bolognese pubblicò diverse frasi scritte da lei e dai componenti della sua classe.