Una delle cose quasi sempre scontate, è quella riguardante la preferenza dei pargoletti da parte di mamma e papà. In particolare, si dice che i figli maschi, oltre ad assomigliare quasi sempre (almeno il primo nascituro) alla madre, sono anche i prediletti di quest’ultima, mentre per le figlie femmine vale l’opposto. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Behavioral Neuroscience dell’America Psychological Association, i padri tenderebbero ad essere molto più affettuosi ed emotivi con le figlie che con i maschietti. La ricerca, dal nome Child gender influences paternal behavior, language and brain function, avrebbe rilevato che con le piccole di casa, i papà comunicano più facilmente di sentimenti ed emozioni vari, utilizzando particolarmente tanto termini inerenti a eventuali successi scolastici futuri, al contrario dei figli maschi con i quali, invece, i discorsi sarebbero più attinenti allo sport, con comportamenti molto spesso più giocosi che altro.
Nello specifico, l’indagine in questione ha coinvolto circa 52 padri, 30 femmine e 22 maschi, chiedendo loro di indossare dei computer legati alla cintura dei pantaloni e ai padri di lasciare i dispositivi, programmati per registrare 50 secondi ogni nove minuti, nella stanza dei figli al fine di rilevare possibili interazioni notturne. Inoltre, ai papà è stata effettuata una risonanza magnetica durante la visualizzazione di alcune fotografie, constatando che il loro cervello si attiva in prevalenza alla vista di foto ritraenti le proprie figlie felici. In questo modo, si ha potuto evidenziare tutto ciò suddetto, potendo affermare che l’essere “cocchi di mamma o papà” sembra non essere il classico luogo comune senza alcun fondamento, ma una realtà vera e propria, adesso anche scientificamente provata. Ovviamente, ci sono delle eccezioni, le quali non confermano la regola.
Anastasia Gambera
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