“C’è Luisa?”. È questa la parola d’ordine per far capire ai gestori di un bar o di una discoteca di Winterthur, città svizzera situata nel Cantone di Zurigo, che si sta chiedendo aiuto per uscire da una situazione spiacevole, spesso a rischio di molestie sessuali.
L’iniziativa, portata avanti da una decina di locali della cittadina svizzera, cerca di prevenire il problema della violenza sulle donne (sia essa fisica o psicologica), introducendo una semplice parola d’ordine che, se pronunciata allo staff del locale, fa scattare un piano di sicurezza elaborato nei minimi dettagli. Il personale del pub o della discoteca provvede immediatamente ad avvisare la security e a chiamare la polizia se necessario o semplicemente accompagnando la donna in pericolo in un’altra stanza, dando così la possibilità ai buttafuori di intervenire preventivamente.
Perché una parola d’ordine? Chi si trova in pericolo può liberamente chiedere aiuto senza pronunciare la fatidica frase “c’è Luisa?” ma, secondo Kajo Böni, portavoce dell’associazione bar e club di Winterthur, la parola d’ordine permette a chi si trova in una situazione spiacevole o delicata di mettere in allerta il personale del locale senza dover dare spiegazioni e soprattutto senza attirare l’attenzione del molestatore, evitando così che la situazione degeneri.
La campagna contro la violenza sulle donne nei locali è promossa da volantini esplicativi distribuiti all’ingresso del locale e da adesivi nelle toilette femminili, seguendo l’esempio di altri Paesi. In alcuni locali della Germania e della Gran Bretagna infatti l’iniziativa è già stata avviata da un po’ di tempo ma, al posto di Luisa, la parola d’ordine è Angela. In Québec invece, per non creare allarmismo di nessun genere, basta rivolgersi al barista e ordinare il “cocktail Angelot”.
Che sia Luisa, Angela o qualsiasi altro nome, a quante situazioni spiacevoli dovremo ancora assistere prima che l’Italia si muova nella stessa direzione?
Nicole Terbonati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.