Oggi, 18 marzo, si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid. Una data fortemente simbolica, che ricorda il 18 marzo 2020, quando i camion carichi di bare sfilarono per le strade di Bergamo, tra lo sgomento di tutta Italia.
Il 18 marzo di ogni anno si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita formalmente il 17 marzo 2021 dal Governo italiano per commemorare tutte le persone decedute a causa della pandemia da Covid-19.
Lockdown, ricoveri, pranzi e cene di famiglia lontani dai propri cari, lavoro e scuola in versione smart. Tutti piccoli aspetti che hanno fatto parte della nostra vita quotidiana per mesi, e che ora sembrano un lontano ricordo.
Proprio per questo è stata istituita la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus. Scelta come data – non a caso – quella del 18 marzo. Si tratta della giornata in cui si registrò il più alto numero di decessi per Covid su scala nazionale, nonché dell’indimenticabile notte in cui per le strade di Bergamo sfilarono le bare dei morti per Covid, posizionate sui camion militari.
Sono passati oggi tre anni dal giorno in cui, a Bergamo, sfilarono i camion colmi delle bare delle vittime del Coronavirus, nel picco della sua mortalità. Nel mese di marzo infatti, il tasso di mortalità a Bergamo (rispetto al periodo pre-covid 2015-2019) è aumentato del 586%, seguito da Cremona (391%), Lodi (370%) e Brescia (290%). Queste le città maggiormente colpite dall’epidemia.
Arriva solo nel 2023 il primo dato positivo: secondo l’ISTAT, già nei primi mesi del 2023 il tasso di mortalità è tornato ai livelli pre-covid: è stato il primo grande segno che la pandemia stava per finire. Scienziati e medici affermavano: «È un altro elemento che porta a dire che la pandemia sta finendo, anche se il virus continuerà a circolare».
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.