OnlyFans, da semplice sito di intrattenimento, si è guadagnato il titolo di social senza censure più redditizio del web. Ma ha sollevato non poche perplessità dal punto di vista morale: c’è chi si schiera contro e chi è assolutamente favorevole. Tra questi Mia Khalifa, ex pornoattrice che ora conta migliaia di abbonati su OF.
OnlyFans nasce nel 2016 come piattaforma di intrattenimento per mettere in contatto i personaggi famosi con i propri fans. L’iscrizione è totalmente gratuita, ma per accedere ai contenuti dei propri vip preferiti occorre abbonarsi ai loro profili. Inoltre, per avere accesso a contenuti esclusivi o chat private, potrebbe essere necessario pagare un’ulteriore somma in denaro. Le transazioni sono interamente tracciate e gestite dalla piattaforma, che fa da intermediario.
Data la sua politica particolarmente permissiva, OnlyFans è diventato il social privilegiato per pubblicare contenuti espliciti. È proprio così che è iniziata la rapida escalation da semplice piattaforma di intrattenimento a “Instagram del porno”, aperto non solo alle celebrità ma anche a gente comune che intende ricevere un compenso dai propri nudes.
Mia Khalifa – ex pornoattrice e attuale star di OnlyFans – ha detto la sua sulla piattaforma, senza peli sulla lingua. «Tutti i lavoratori mercificano il loro corpo. E, onestamente, credo che vendere il corpo al governo arruolandosi sia molto peggio che vendere il proprio corpo su OnlyFans». Le sue parole – estrapolate da un’intervista in un talk show – hanno rapidamente fatto il giro del web, che è diviso tra chi la elogia per aver denunciato il concetto di guerra a chi la critica per aver svalutato il lavoro dei militari.
Ma il web era già diviso prima delle parole di Mia…
La rapida ascesa di Only Fans ha generato un’aura di magia attorno a esso. Una piattaforma che esiste da anni, ma che improvvisamente viene convertita in qualcosa di nuovo e offre guadagni da capogiro a gente comune… interessante, no? Così tanto interessante da aver attirato milioni di utenti, tra cui molte ragazzine incantate dai racconti delle proprie “influencer” preferite. Tra tutte spicca Annarita Esposito, influencer divenuta famosa grazie a video ironici su Tik tok che ha cavalcato l’onda di OF, guadagnando anche lì molto seguito. E proprio su Tik Tok vanta di guadagnare 30-40 mila euro al mese grazie alle foto hot pubblicate su OnlyFans. Ovviamente Annarita non è l’unica: molte creators hanno rivelato i loro guadagni, tra cui la streamer Amouranth che ha mostrato le prove dei 33 milioni di dollari guadagnati grazie alla piattaforma.
Il popolo di Tik Tok ha risposto con un trend: nel giro di pochi giorni i feed si sono riempiti di brevi video di ragazze, sommerse dai libri, che si pongono la seguente domanda: «Perché ancora studio quando potrei guadagnare 40k al mese su OF?».
Proprio su Tik Tok molte ragazze hanno sfruttato il loro seguito per offrire nuovi spunti di riflessione sul tema, e fare luce sul lato oscuro della piattaforma, che è stato levigato dalle narrazioni entusiastiche di molte content creators. Eleonora Agnarelli è stata una delle prime a battersi per questo tema. La ragazza non perde mai occasione per sottolineare quanto la scelta di intraprendere una carriera su OF vada ponderata, considerandone anche le conseguenze a livello di immagine, e l’importanza dell’istruzione e della carriera che non valgono meno di uno stipendio a due zeri. È stata proprio lei a ribattere al trend sopra citato, ricordando alle ragazze che il CEO di una multinazionale guadagna molto più di una ragazza su OF, «non accontentatevi».
Anche qui la questione è controversa: c’è chi punta il dito contro chi la pensa così, accusandolo di svalutare il sex working e di alimentare i pregiudizi sulla vita sessuale delle donne. Ma quello su cui vuole fare luce questa “fazione” è tutt’altro: che quello che facciamo online resta online. Il web non permette di pentirsi e tornare sui propri passi, ed è proprio per questo che esporsi in un certo modo non può essere una scelta alla leggera. D’altronde questa tesi è supportata anche da chi su OF ci ha lavorato o ci lavora: molte creators hanno raccontato la loro esperienza a 360º, senza ovattare i particolari più spiacevoli, proprio per evitare che ragazzine inconsapevoli si buttino a capofitto sulla piattaforma, per poi pentirsene.
Stigmatizzare OnlyFans – o il mondo del sex working in generale – è sbagliato. Si tratta di una professione come tutte le altre. A differenza di quanto si pensi – come si tende a fare con le professioni legate ai social – all’ampio compenso monetario corrisponde un impegno costante, anche dal punto di vista psicologico.
Quello che va riconsiderato non è la piattaforma in sé, ma il modo in cui viene raccontata ai giovani. La fine del liceo, o comunque la soglia dei 18 anni, è un momento delicato per i ragazzi, che si affacciano per la prima volta alla vita adulta e si trovano di fronte a un bivio: continuare a studiare o cercare un lavoro? E che tipo di lavoro? La posta in gioco è il proprio futuro e il rischio è che, crescendo con narrazioni del genere, sia sempre più comune prendere “la strada facile” (che poi, nel lungo termine, facile non è).
Resta il fatto che la vita è una ed è nostra e ad avere potere su di essa siamo solo noi. Ma bisogna farlo in piena consapevolezza. OnlyFans va visto per quello che è: un trampolino di lancio per il mondo del sex working. Non per un “lavoretto” per fare soldi facili.
Alice Maria Reale
Fonte immagine: notizie.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.