Secondo uno studio della sociologa americana Julie Brines, in collaborazione con Brian Serafini, è stato registrato un aumento spropositato dei divorzi tra coppie reduci dall’influenza (apparentemente) benefica delle vacanze estive e invernali: i mesi di agosto e marzo pullulano, infatti, di separazioni.
Sdraiarsi in spiaggia a sorseggiare un cocktail sotto l’ombra refrigerante di una palma, o lanciarsi pericolosamente dai versanti innevati sopra un paio di scii, poco cambia, le vacanze (estive o natalizie che siano) hanno un unico, importantissimo scopo: interrompere la stressante routine lavorativa, nonché quella abitudinaria familiare, per rilassarsi, svagare, provare nuove emozioni; ma soprattutto ricostruire ciò che in alcuni casi sembra perso da parecchie settimane, mesi o anni, alias l’intimità di coppia. Approfittare di una/due settimane di relax per chiudere in una bolla invisibile tutti i problemi delle proprie vite e riscoprire l’amore sepolto dalla convivenza matrimoniale, sembra essere l’elisir ideale per tutti coloro che non riescono più a vedere il proprio partner con i cosiddetti “occhi dell’amore”. Allora perché il numero di divorzi si concentra in maniera spropositata proprio alla fine delle vacanze?
Uno studio per il Congresso annuale dell’American Sociological Association di Seattle, presentato dalla sociologa Julie Brines in collaborazione con Brian Serafini, analizzando le richieste di divorzio delle 39 contee dello Stato di Washington, ha riscontrato un’affluenza di quest’ultime nei mesi di marzo e agosto in ben 37/39 di tali contee. Il fattore più strabiliante è che, nonostante la crisi economica del 2008 si sia protesa fino a tutto questo periodo, la volontà di separarsi o divorziare da parte delle coppie sposate negli USA non è affatto diminuita, anzi, ha mantenuto la stessa regola: ad agosto e marzo, proprio in concomitanza con la fine delle vacanze, si manifesta il picco.
La Brines giustifica questi risultati con la delusione che si manifesta alla fine del periodo di relax, dovuta a delle aspettative troppo alte di riuscire a riportare il proprio matrimonio all’idillio iniziale: «Le persone tendono a prepararsi alle vacanze con aspettative crescenti, nonostante le disillusioni provate negli anni precedenti». Sembra, dunque, inutile riporre le proprie speranze e risorse economiche in una vacanza al mare o in montagna, per i matrimoni in crisi sarebbe meglio considerare altre vie di guarigione: una terapia di coppia, ad esempio, potrebbe essere una valida, e sicuramente più efficace, alternativa.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.