La virologa Ilaria Capua di recente ha parlato della Malattia X e della possibilità di una nuova pandemia: “Quello che dobbiamo fare è prepararci. Dovremmo essere pronti già domani. È chiaro che noi non possiamo sapere quando arriverà, ma avere gli strumenti”. Ad avvertirci anche l’’Onu: “Potrebbe essere anche venti volte più letale del Covid-19“.
Ultimamente si sente spesso parlare di Malattia X (o Disease X), ma di cosa si tratta?
La cosiddetta malattia X non è altro che una malattia ipotetica. A spiegarlo è Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms e biologo esperto in immunologia: “Tutti gli anni l’Oms stila una lista delle malattie emergenti. Abbiamo inserito Mers, Zika, Ebola. Ma abbiamo detto anche che ci sono cose che potrebbero succedere e che oggi non conosciamo. Gli ha abbiamo dato il nome di ‘malattia X’”.
Riguardo alla possibilità che si presenti una nuova pandemia, la virologa Ilaria Capua non ha dubbi: “Sì, arriverà”, ha detto durante un evento a Milano. “Anche se guardiamo solo alle pandemie influenzali e non mettiamo altre infezioni nel calderone, per quello che sappiamo nell’ultimo secolo – dal 1900 al 1999 – ce ne sono state tre. Facendo i conti, le pandemie influenzali arrivano ogni 11-40 anni, quindi un’altra pandemia ci sarà. Potrà essere causata da un virus influenzale, che è uno dei principali indagati, o potrà essere causata da altri virus. Ma ci sarà”.
Ecco perché, secondo la virologa è necessario prepararsi: : “Non è questione di se, ma di quando arriverà. Quello che proprio dobbiamo fare è prepararci, perché sennò non possiamo ritenerci Homo sapiens, ma passiamo direttamente alla categoria Homo stupidus”
“Se lo diciamo non è per creare il panico, ma per prepararsi. Il tempo di prepararsi alla nuova pandemia è adesso, non quando arriva“, ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus, prevedendo le accuse di voler seminare il panico tra la popolazione. E ha aggiunto: “Potrebbe essere causata da un virus influenzale o da un nuovo coronavirus oppure da un nuovo agente patogeno che ancora non conosciamo”.
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