Già lo scorso novembre Jack Dorsey, fondatore di Twitter, aveva annunciato un’inversione di marcia: nessuna tolleranza verso la diffusione di contenuti xenofobi e discriminatori. Inizialmente si era provveduto ad aggiornare le condizioni d’uso del social network includendo anche le posizioni “offline” (ossia le azioni del nostro quotidiano) fra i dati valutabili per la condotta dell’utente, che potranno eventualmente condurre perfino alla sospensione permanente dell’account. Da lo scorso lunedì 18 dicembre infatti è entrato ufficialmente in vigore il cambio di regole, consentendo di passare all’azione concreta. Numerosi account, in particolare di esponenti di estrema destra, da sempre contraddistinti per i loro contenuti estremisti e violenti, sono stati sospesi in questi giorni.
Fra gli account sospesi probabilmente i più noti sono quelli di Jayda Fransen e Paul Golding, entrambi vertici di Britain Frist, un movimento britannico di estrema destra già noto sul web per sue campagne diffamatorie verso l’Islam. Come riporta il Post, il mese scorso il gruppo politico aveva pubblicato sui suoi profili tre video dichiaratamente anti-musulmani (dei quali almeno uno costituiva un falso) in seguito ritwittati dall’account del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Era noto inoltre che i movimenti di estrema destra utilizzassero il social network non solo per promuovere i loro contenuti, ma anche per coordinarsi nell’organizzazione di attività e manifestazioni concrete. Così è stato per il caso della manifestazione neonazista di Charlottesville, avvenuta lo scorso agosto in Virginia, dove una donna perse la propria vita per le violenze esplose fra i manifestanti. La manifestazione era stata indetta in risposta alla volontà di far rimuovere una statua del generale sudista Robert Edward Lee.
Twitter era stato oggetto di aspre critiche dopo i fatti in Virginia, accusato di un’eccessiva superficialità nel controllo di contenuti violenti o illegali condivisi sulle sue piattaforme. Attualmente con le nuove linee guida, frutto di un progetto biennale, il social network vuole rassicurare i suoi utenti contribuendo a costruire un ambiente sempre più sicuro e meno violento. Un nuovo regolamento pertanto decisamente più severo e meno aperto ad ambiguità, così giustificato dal social su un suo blog: “A partire da oggi, abbiamo iniziato a mettere in pratica le nuove politiche. Nell’essere più incisivi, potremmo compiere qualche errore e stiamo lavorando a un sistema di appello affidabile. Valuteremo e affineremo questi cambiamenti nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, e vi aggiorneremo man mano sui progressi”.
Diana Avendaño Grassini
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