Come riportato da Ilaria Berti, sull’Huffington Post solo pochi giorni fa, entro il 25 Maggio prossimo dovremmo tutti adeguare le impostazioni della privacy di Facebook e Messenger. Se ancora non avete ricevuto un messaggio pop-up (nell’immagine a lato) di avvertimento da Facebook è molto probabile che presto ve ne verrà notificato uno, che vi chiederà in sostanza di confermare le vostre impostazioni sulla privacy, per la serie “uomo avvisato, mezzo salvato” . Se, al contrario, tenete spesso sotto controllo le vostre impostazioni della privacy, vi basterà confermarle e potrete procedere tranquilli nell’utilizzo dell’app di Messenger in futuro.
I motivi per aggiornare e ri-confermare le impostazioni sono diversi, vediamo i più importanti e urgenti. Dal 25 Maggio prossimo l’Unione Europea assisterà all’entrata in vigore del GDPR ossia il General Data Protection Regulation. Nei Paesi dell’Unione, dunque, i grandi colossi della tecnologia come Google e, appunto, Facebook, dovranno rispettare tale piano regolatore voluto fortemente dall’UE al fine di proteggere la privacy e tutelare i dati personali dei cittadini europei. Il GDPR infatti conterrà poche chiare regole che le grandi aziende del Web saranno costrette a rispettare. Tutto ciò proprio alla luce dell’uso e della vendita illecita di dati personali venuto a galla con l’ultimo scandalo, in ordine di tempo, cioè il caso Facebook-Cambridge Analytica che ha illuminato il lato oscuro, il vero e salatissimo prezzo, della gratuità del social più diffuso del globo.
Il messaggio che Facebook ha cominciato ad inviare ai suoi utenti riporta questo testo: «Entro il 25 Maggio, per continuare ad usare Messenger, per favore controlla le tue impostazioni della privacy». Esso rimanda poi ad un riquadro, da cliccare, che reindirizza l’utente alle pagine di revisione. Molti Media specializzati in tecnologia come Mashable, secondo l’Huffington Post, affermerebbero che per molti utenti la procedura di selezione non funzioni e che ciò possa suggerire, per ora, che la funzionalità sia solo un test in vista del 25 Maggio prossimo.
Un plauso in ogni caso va fatto al GDPR. Finalmente un piano regolatore che promette durezza e intransigenza sul tema del rispetto e della protezione dei dati. Inoltre assicura agli utenti europei chiare informazioni e trasparenza sulla trasmissione dei dati personali a terzi e trasparenza anche sulle violazioni. L’utente il cui account sarà stato violato verrà informato subito e non ne verrà a conoscenza dai tabloid, l’indomani dalle inchieste e dalla pubblicazione delle indagini, una volta scoppiata la bomba. Infine il GDPR mira ad assicurare agli utenti che i dati inseriti per iscriversi ad un corso in palestra, per esempio, non siano utilizzati per null’altro che allo scopo previsto e voluto da essi stessi. Assicurando loro maggiore controllo sui propri dati sensibili. Con il GDPR l’ UE fa un primo importante passo per trasferire e innestare il sacro concetto di privacy nei nostri dispositivi, per una tecnologia più sicura.
Gilda Angrisani
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