“Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima. Tra un attimo ascolteremo le nuove 30 canzoni che ci cambieranno la vita, almeno per un po’. Qualcuna la ameremo, qualcuna non ci piacerà, qualcuna la ascolteremo per sempre, qualcuna la impareremo a memoria, qualcuna la canteremo a un concerto. Cominceranno a fare parte delle nostre giornate e non ne potremo fare più a meno”. Inizia con questa introduzione di Marco Mengoni, co-conduttore per una sera e vincitore della passata edizione, Sanremo 2024.
Una prima serata andata per le lunghe, conclusasi verso le 2 di notte, ma che non poteva essere altrimenti con 30 cantanti in gara. Ognuno dei quali, con il proprio stile, con il proprio genere musicale di appartenenza, ha voluto lanciare un messaggio a tutta Italia. A tutto il mondo. Grazie, anche, ad Amadeus che con il suo fare è riuscito a mettere al centro del palco del Teatro Ariston la musica (italiana). Quest’ultima intesa come forma d’arte, ma anche di comunicazione e unione.
Ad aprire la 74ª edizione del Festival di Sanremo ci ha pensato Clara, vincitrice di Sanremo Giovani, che con la sua “Diamanti Grezzi” ha voluto fare un invito universale: quello di accettare le proprie insicurezze e di riscoprirsi ogni giorno. Dopo di lei, Sangiovanni con “Finiscimi“ che ha preceduto una straordinaria Fiorella Mannoia (che ha strappato un grande ovazione al pubblico) apparsa sul palco vestita da sposa e a piedi nudi come recita il testo di “Mariposa” (“Sono una sposa sopra l’altare\ Con le scarpe e a piedi nudi”).
L’entusiasmo dell’Ariston continua con la prima sorpresa di serata rappresentata dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, protagonista di uno sketch con Amadeus che rimanda alla sua co-conduzione del 2021. Si ritorna subito in gara con LaSad, gruppo punk che aveva attirato polemiche per la propria partecipazione alla kermesse sanremese.
Tra un cantante in gara e l’altro, ecco che Marco Mengoni si esibisce con “Due Vite”. Il brano che lo fece trionfare nella passata edizione del Festival e che, anche quest’anno, ha ammaliato tanto il pubblico dell’Ariston quanto quello a casa.
Non è facile cantare dopo di lui, anche se non in gara, ma ci provano prima Irama e, poi, Ghali. È il momento, dunque, di chi torna a Sanremo dopo essersi lanciati nel mondo della musica, ben 19 anni fa, grazie al Festival. Stiamo parlando dei Negramaro che, con “Ricominciamo Tutto”, presentano una canzone che si rivolge a quelle persone che hanno il coraggio di reinventarsi e abbandonare i rancori.
Tocca alla regina delle hit, Annalisa, fare il proprio ingresso all’Ariston con la sua “Sinceramente”. Un brano, destinato a diventare un tormentone nei prossimi mesi, che rivendica il più fondamentale dei diritti: quello di essere liberi. La stessa cantante ha dichiarato che il suo testo “sa di libertà in tutte le sue manifestazioni: libertà in senso letterale, ma anche libertà di essere felice sopra le righe, di lamentarsi, di dar fastidio. Libertà di gestire le emozioni, ciascuno a modo suo”.
Tra le varie esibizioni, si inframezza la prima (di diverse apparizioni) di Fiorello. Lo showman siciliano, in riferimento al monologo dell’anno passato di Chiara Ferragni, balla su un telo con su scritto: “Ama pensati libero…è l’ultimo“.
La gara, almeno per qualche minuto, viene interrotta da un momento toccante quanto emozionante: il ricordo di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso lo scorso agosto a Napoli con 3 colpi di pistola solamente per aver tentato di difendere il proprio amico. “Giogiò“, così come veniva chiamato, studente di conservatorio col sogno di suonare nell’orchestra del Festival, viene ricordato dalla lettera della madre bagnata di lacrime. “L’amore è il contrario della morte. Tu vivi ancora, la musica ti ha reso eterno”.
Dopo questo dolce ricordo, riprende la scaletta con l’esibizione dei vari cantanti in gara. A partire da Mahmood con “Tuta Gold”, seguito da Diodato con “Ti Muovi” per arrivare a Loredana Bertè con “Pazza”. Il suo testo è un inno all’amore verso se stessi e alla consapevolezza che bisogna smettere di odiarsi e di dare troppo peso alle opinioni altrui, per tornare a vivere davvero.
Nel mezzo, un delicato omaggio a Toto Cutugno. Il grande cantautore italiano, scomparso la scorsa estate, viene ricordato con un video mentre canta una delle sue canzone più belle: “Gli Amori”.
È il momento, poi, di uno degli artisti più amati e seguiti dai giovani, Geolier, che porta sul palco dell’Ariston un brano interamente in napoletano “I p’ me, tu p’ te”. La scaletta scivola fino ad Angelina Mango, altra artista amata dal pubblico (giovanile), che con “La Noia” conferma le attese di un ottimo posizionamento in classifica. La figlia d’arte, con il suo brano, vuole rivedere l’idea della noia che, secondo la cantante, non va combattuta, ma va considerata tempo prezioso da trascorrere con se stessi. Magari, ballandoci sopra.
✨️Ed era solo l’inizio✨️
La prima serata di #Sanremo2024 è su RaiPlay: https://t.co/Vuol4j2o62 pic.twitter.com/ahbe5HLVz7— Festival di Sanremo (@SanremoRai) February 7, 2024
La serata d’apertura di Sanremo 2024 si conclude con la diramazione della prima “top five“. Nella serata di ieri ha votato, solamente, la giuria della sala stampa, tv e web, che ha così lanciato una prima classifica provvisoria di questa 74ª edizione del Festival della musica italiana. Al quinto posto, dunque, troviamo Mahmood con “Tuta Gold“. Una posizione più su, al quarto posto, troviamo Diodato con “Ti Muovi”. Nel gradino più basso del primo provvisorio podio di questo Festival, Annalisa con “Sinceramente”. Al secondo posto, Angelina Mango con “La Noia” e, al primo posto, la mitica Loredana Bertè con “Pazza” che potrebbe stravolgere ogni pronostico iniziale.
La Top 5 della Sala Stampa della 1ª serata.
Cosa ne pensate?#Sanremo2024 pic.twitter.com/q4q1TIs0Xl— Festival di Sanremo (@SanremoRai) February 7, 2024
Fonte Foto in Evidenza: ANSA
Giuseppe Rosario Tosto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).