I Subsonica tornano con Realtà Aumentata, decimo album del quintetto torinese. La loro proposta è il solito rock elettronico pieno di sfumature e di alcuni generi incrociati e mescolati nel punto giusto e senza strafare. Un disco che, sebbene sia uscito a gennaio, lo si può ascoltare anche d’estate: tra le undici canzoni pubblicate dalla band italiana, più della metà non sfigureranno né in spiaggia e né in discoteca, nonostante la profondità di alcuni testi.
Realtà aumentata segna una rinascita ed un ritorno alle origini per i Subsonica. Dopo quasi trent’anni di carriera musicale alle spalle – quest’anno saranno ventotto -, migliaia di concerti e decine di singoli di successo, la band sentiva il bisogno di comporre un disco così. Un disco che racconta una realtà giovanile. Uno sguardo maturo sui sentimenti della nuova generazione che avanza, ma anche sul mondo. Ne sono un esempio Missili e Droni: quest’ultima inizia con un’intro di pianoforte e prosegue tra sample di chitarra e synth sotto un testo ermetico con tema la guerra.
L’album si apre con Cani Umani con il solito sintetizzatore ad aprire le danze nelle canzoni di apertura dei cinque torinesi. Nonostante non ci siano singoli rilevanti come Abitudine, Disco labirinto, Colpo di pistola o Nuova ossessione, la canzone di lancio Pugno di sabbia risulta molto efficace. Un ritmo reggae nelle strofe e un riff rock nel ritornello che entrano subito in testa.
Per il resto è un disco che si lascia ascoltare senza problemi. Possiamo trovare diversi generi come la dub, la disco, il reggae, il funk e ovviamente anche il rock, sempre sotto basi elettroniche che hanno da sempre distinto i Subsonica. Troviamo anche canzoni più introspettive come la già citata Missili e Droni. Vitiligine, che ti colpisce dentro con i suoi giri di accordi di chitarra acustica. Ed infine Adagio, scritta per l’omonimo film di Stefano Sollima. Un brano che racchiude la vena artistica e compositiva dei Subsonica. Una vera e propria colonna sonora che incalza minuto dopo minuto con la voce di Samuel a saper sempre emozionare. Non mancano nemmeno i featuring. Willie Peyote e Ensi partecipano nella canzone Scoppia la bolla. I testi, invece, risultano sempre ricercati, poetici e mai banali.
Eppure c’era il rischio della non uscita di questo lavoro dei Subsonica. La band, infatti, dopo gli ultimi lavori pubblicati – l’ultimo disco risale al 2020 – era sull’orlo dello scioglimento. Come raccontano in più interviste, le loro personalità erano cresciute così tanto da causare la rottura del progetto. Dopo anni di musica, scrittura e composizione risulta sempre più difficile trovare l’ispirazione per nuovi brani.
La pandemia è servita alla band per guardarsi dentro e capire se c’è ancora spazio per loro. Se la gente è ancora disposta ad ascoltare i Subsonica. Domande che hanno trovato risposte in Realtà Aumentata. Chiusi una settimana al mese in B&B per tutto il 2023, il gruppo ha trovato nuovi stimoli per andare avanti. Una tra questi è la voglia di tornare sul palco a cantare, suonare e far emozionare proprio come agli inizi della loro carriera. E pazienza se Amadeus li ha esclusi da Sanremo, non sarà certo il Festival ligure a frenare gli spiriti di questi giovani cinquantenni.
Foto: La Stampa
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.