Porta quattro nomi, contrae due matrimoni dopo un terzo amore clandestino con un uomo più grande, si converte al cristianesimo e muore a poco più di venti anni. Sul finire della sua vita diventa una vera e propria celebrità, tant’è che in Inghilterra continua ad essere ricordata con statue e affreschi, mentre l’ex first lady Nancy Regan è solo una tra i suoi celebri discendenti.
Nel 1995 il film d’animazione Pocahontas incorona la prima principessa Disney realmente esistita. Nata nel 1595 circa dal capo della potente tribù Powhatan, la nativa americana è chiamata Mataoka Amonute, ma è la sua indole particolarmente esuberante a valerle il soprannome più celebre, che significa Piccola Svergognata. Nelle incontaminate terre della Virginia, la pellerossa dodicenne fa da scudo a John Smith, il ventiseienne presidente della colonia inglese di Jamestown, condannato a morte dagli indigeni. Nel capolavoro disneyniano, tra il biondissimo soldato e la principessa nasce un grande amore, ma di questo rapporto non vi è alcuna testimonianza storica. È dato per certo che Piccola Svergognata salva nuovamente la vita all’esploratore britannico nel 1608, avvertendolo di un agguato. L’anno successivo, però, Smith è costretto a tornare in patria a causa di una brutta ferita d’arma da fuco; i coloni mentono agli indigeni di Powhatan, sostenendo che l’uomo sia morto nel corso del viaggio, ma anni dopo il destino riconduce il pioniere sulla stessa strada di Pocahontas, ormai sposata con un altro uomo.
Ritraendo il dolore per la morte di Jhon Smith, nel 1998 la Walt Disney porta sugli schermi Pocahontas II. Nella realtà, subito dopo la falsa tragedia, la giovane sposa il pellerossa Kocoum. Nel 1613 la donna viene rapita dai coloni inglesi, i quali intendono scambiarla con altri uomini resi prigionieri dal capo di Powhatan; quest’ultimo, però, non cede subito all’offerta e la figlia, indignata dal menefreghismo dimostratole, decide di abbandonare definitivamente la tribù. Nel corso della prigionia, Pocahontas scopre la religione cristiana, riceve il battesimo e prende il nome di Rebecca. In questo periodo sboccia l’amore con il primo uomo che riesce a coltivare il tabacco nel Nuovo Mondo: è Jhon Rolfe, protagonista del secondo film d’animazione disneyniano, nonché diplomatico della Corona. Nella realtà, questi scrive al governatore di essere mosso non «dallo sfrenato desiderio carnale, ma dal bene della sua piantagione, dall’onore del suo Paese, dalla Gloria di Dio, dalla mia personale salvezza… chiamata Pocahontas». A lei egli rivolge i «migliori e cordiali pensieri, che sono stati così impigliati e affascinati in un labirinto così intricato che fui financo stanco di districarmene fuori». Il matrimonio tra i due, celebrato il 5 aprile 1614, consolida l’amicizia tra la Confederazione Powhatan e i coloni inglesi. Dopo la nascita del primogenito Thomas, la famiglia si sposta in Inghilterra per dimostrare il grado di civiltà degli indigeni al Vecchio Mondo. I cittadini inglesi restano ammaliati dal regale portamento della nativa americana, la quale ha anche modo di assistere a una rappresentazione teatrale al cospetto di Re Giacomo.
A questo punto sulle scene torna Jhon Smith, il quale scrive un’accorata lettere a Sua Maestà affinché a Pocahontas venga assicurato un trattamento privilegiato. Nel 1617 avviene il fatidico incontro tra i due giovani. La donna non mostra felicità nel rivedere il vecchio amico, anzi, diviene scura in volto e vuole restare sola per diverse ore; quando “Rebecca” si ricompone, parla a Smith con inaspettata freddezza: lei lo defisisce come un padre, lui si sente ferito e ribatte con fermezza di non voler rappresentare questo per lei. È l’ultima volta che i loro sguardi si incrociano.
Pochi mesi più tardi, la famiglia Rolfe salpa alla volta della Virginia, ma Pocahontas non riesce a concludere il viaggio. Non si conoscono esattamente i motivi della sua morte, probabilmente causata dalla sensibilità della donna ai fumi di Londra. Si sa solo che è il primo giorno della primavera del 1617 a darle « l’occasione di scoprire dopo il fiume cosa c’è»: sulle rive del Tamigi la principessa pellerossa trova sonno eterno e sepoltura dopo i funerali celebrati nella chiesa di S. Giorgio a Grevesend. Dinnanzi a questo luogo sacro si trova ancora oggi una statua di bronzo in suo ricordo. Tramite il figlio Thomas Rolfe e i successori della dinastia dei Powhatan è possibile risalire agli attuali discendenti della più famosa nativa americana: si pensi a Edith Wilson, moglie del presidente Woodrom e all’ex first lady Nancy Regan; non meno importanti furono la stilista Pauline De Rotschild e l’ammiraglio Richard Byrd, il primo uomo a sorvolare con successo il polo sud.
Claudia Rodano
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