MILANO – Dopo il successo della prima settimana, MiTo propone sabato 10 “la giornata dei cori”, con undici concerti gratuiti diffusi in città e, alle ore 21, un Open Singing conclusivo in piazza Duomo, un grande evento aperto a tutti in cui il pubblico è invitato a cantare insieme ai tanti cantori impegnati nei concerti pomeridiani. A fare da guida saranno il Coro Giovanile Italiano, insieme ai Piccoli Cantori di Torino, e Michael Gohl, direttore specializzato nel dirigere il pubblico; al pianoforte Andrea Boi. In programma grandi classici del repertorio corale, da pagine cinquecentesche ai cori operistici di Verdi e Puccini, fino ad arrivare ai Beatles.
«MiTo offre al pubblico un’esperienza di felicità condivisa unica in Italia», ha dichiarato l’assessore alla Cultura
Filippo Del Corno e continua «perché rappresenta un momento di condivisione e partecipazione fra pubblico e appassionati, prima con l’esperienza fondamentale dell’ascolto pomeridiano fra sale teatrali e luoghi sacri, poi, in piazza Duomo, con una condivisione gioiosa e senza barriere che solo il canto corale può produrre. Trecentomila persone, in Italia, cantano in coro, provano ogni settimana, tengono concerti, accrescendo così la loro esperienza di vita quotidiana. Per questo il Festival ha deciso di dedicare un’intera giornata al piacere di cantare insieme, con programmi che alternano repertorio sacro e profano, per bambini, brani di compositori viventi e in qualche caso freschi di inchiostro. Fra le novità di MiTo 2016, è la più eclatante che irrompe all’interno del festival la musica corale», dichiara il direttore artistico Nicola Campogrande, «e lo fa in modo massiccio, raggiungendo tutte le zone, tutte le circoscrizioni. E poi, la sera, è il pubblico stesso a essere protagonista di un open singing, rispettivamente in piazza del Duomo e in piazza San Carlo. Non serve avere alcuna esperienza. Non serve saper leggere la musica. Al limite, non serve nemmeno saper leggere: anche i bambini più piccoli possono tranquillamente imparare a memoria le loro linee vocali. C’è infatti un coro guida, sul palcoscenico, che è lì per fare ascoltare ciò che va intonato da ogni singola voce (i soprani, i contralti, i tenori, i bassi). E c’è un direttore specializzato nel dirigere il pubblico: se ci fate caso, non dà infatti le spalle alla piazza, ma è invece rivolto ad essa. Ci sono, insomma, tutti gli elementi che consentono di fare musica tutti insieme, in modo semplice ma curato. Si tratta di un divertimento? Di un happening? No. Credo, al contrario, che si tratti di una riappropriazione necessaria. Di un’occasione – e spero sia soltanto la prima di molte – affinché anche chi non ha mai avuto la fortuna di praticare la musica, e in particolare la musica classica, possa farlo. Perché parte della nostra identità passa di lì. E lo fa in modo forte, intenso, emozionante. Usare le nostre voci per essere ascoltatori e musicisti insieme mi sembra dunque un gesto di civiltà, e di bellezza, al quale spero che in molti vogliamo prendere parte».
L’evento corale di piazza Duomo sarà replicato la sera successiva, domenica 11, in Piazza San Carlo a Torino, a conclusione della “giornata dei cori” torinese. Il programma della giornata si aprirà a Milano sabato 10 alle ore 15,30. Si susseguiranno 21 cori suddivisi in 11 appuntamenti in luoghi diversi, in linea con lo spirito ispiratore di questa edizione di MiTo, non solo nei soliti spazi della vita musicale ma anche in altri luoghi di aggregazione culturale della città. Tutti i concerti del Giorno dei Cori e MITO Open Singing sono gratuiti.
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