Earthling, il terzo album di Eddie Vedder, è un omaggio al proprio passato, ma non solo. Un album con featuring celebri come Stevie Wonder, Ringo Starr, Elton John ed il padre biologico che non ha mai conosciuto, Edward Severson Jr. Infatti il suo vero nome è Edward Louis Severson III. Il cognome Vedder è preso dalla madre.
Sebbene non ci sia più quella voce graffiata iconica dei primi due album leggendari (Ten; Vs.) dei Pearl Jam, zio Eddie sembra non discorsarsi dai suoi precedenti. L’intero album si presenta come un album classic rock, genere sul quale il quintetto di Seattle è andato man mano a fiondarsi dopo la decaduta del grunge. Earthling, però, ha rivisitazioni anche del passato che va dai Beatles a Bruce Springsteen (qui il boss intervista proprio Eddie Vedder), a cui ormai il leader dei Jam sembra ispirarsi.
I momenti più intimi non mancano. Quelle ballate dalle tinte pop a cui anche i Pearl Jam ci hanno abituato. Ballate che servono da dialogo con la propria persona. Da indurci a creare una conversazione con noi stessi manifestandosi nella nostra testa e farci porre infiniti esami di coscienza.
Un pezzo che sicuramente rimarrà nel cuore dei grunger è Brother the Cloud. Eddie Vedder non ha dato l’ufficialità del significato, ma è un omaggio all’amico Chris Cornell, ex frontman di Soundgarden e Audioslave: I had a brother, but now my brother is gone.
Riguardo ai featuring di cui si parlava prima abbiamo uno Stevie Wonder punkettaro che si diverte suonando la sua armonica nella canzone Try. La collaborazione di Elton John nella canzone Picture, il quale riprende lo stile del cantautore inglese. Un featuring ricambiato da John data la presenza di Vedder nel suo ultimo album The Lockdown Sessions. E Ringo Starr in Mrs. Mills, che riporta indietro agli anni ’60 quando i Beatles facevano sognare intere generazioni.
L’ultimo featuring è invece un featuring molto particolare. Nella canzone On My way, Vedder duetta con il padre. Un suo amico è riuscito a recuperare un frammento vocale di Edward Severson Jr (il vero padre di Eddie) in cui canta I’ll be on my way. Un pezzo onirico il quale ci fa vivere in prima persona il forte desiderio del cantautore di conoscere il padre che non ha mai conosciuto morto nel 1981 a causa della scerosi multipla.
Sul piano strumentale, la band di Eddie è composta da nomi celebri come il batterista dei Red Hot Chili Peppers Chad Smith ed un ex dei Peppers e di John Frusciante, Josh Klinghoffer. Al basso, invece, è presente Andrew Watt, in veste anche di produttore. Famoso per aver lavorato con Ozzy Osborne ma anche con Miley Cyrus.
Non è un album alla Into the Wild per intenderci, ma Earthling è un viaggio onirico e intimo allo stesso tempo. Eddie scava nel proprio passato sia per quanto riguarda il lato artistico che privato. Un album che saprà come accompagnarvi nei vostri momenti di solitudine durante l’ascolto.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.