BOLOGNA – La Galleria d’Arte Maggiore, G.A.M, di Bologna ha inaugurato la stagione espositiva invernale il 24 ottobre con una mostra dedicata all’artista Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987), accessibile fino al 15 dicembre 2015. L’esposizione ripercorre il percorso creativo dell’artista che fece di prodotti tipici industriali delle grandi icone divenute famose in tutto il mondo. Nato a Pittsburgh da genitori cecoslovacchi, Warhol si trasferì a New York nel 1949 iniziando a lavorare nel mondo della grafica editoriale e pubblicitaria. Nel contesto della cultura newyorkese fece poi strada nel mondo dell’arte, diventando uno dei massimi esponente della Pop Art, corrente artistica sorta negli anni Cinquanta in Gran Bretagna e sviluppatasi poi a partire dagli anni Sessanta anche negli Stati Uniti. Oggetti del consumo quotidiano, tipici della società di massa in pieno sviluppo industriale, diventano protagonisti delle rappresentazioni dell’artista, che fa di articoli banali e “normali” delle vere e proprie icone. Già Marcel Duchamp (1887 – 1968) fece di oggetti del tutto ordinari e comuni, autentiche opere d’arte – i famosi ready made – non senza, per questo, suscitare un certo scalpore nel mondo dell’arte.
Le opere di Warhol sono rappresentazioni della realtà così come essa appare agli occhi del consumatore medio e sono, pertanto, pubbliche e accessibili a tutti proprio perché uno dei punti centrali della corrente della Pop Art è il suo essere “popolare”, alla portata di tutti, come i beni di consumo che il mercato offre. Per questo Warhol priva spesso i suoi capolavori di “anima” e “identità”, soprattutto per quanto riguarda i ritratti di personaggi del cinema, della musica e della politica, portandoli su un livello puro di oggetti del consumo di massa.
La mostra in esposizione contiene una selezione ridotta delle opere dell’artista, di cui un celebre ritratto del Presidente Mao Tse Tung, per un totale di circa quindici dipinti, presentati in una piccola sala della galleria. Tali opere sono per la maggior parte realizzate con la tecnica della serigrafia, tipicamente usata da Warhol, per cui sarà facile e piacevole riconoscere i colori forti e accessi sulle tele. A quasi trent’anni dalla sua morte, i curatori della mostra, Franco e Roberta Calarota, hanno voluto rendere omaggio a una parte del ricco percorso artistico di un personaggio sicuramente eccentrico e versatile, ma che a modo suo ha “rivoluzionato” il modo di concepire e interpretare l’arte.
Sofia Bonomo
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