«L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata dalla vita di tutti i giorni» sosteneva il grande artista Pablo Picasso; oggigiorno questa nobile affermazione riguardante l’arte diviene oggetto di ricerca scientifica.
Uno studio condotto dall’Istituto clinico Humanitas di Milano, difatti, mette in relazione la salute psicofisica di ogni essere umano con la cultura, in particolar modo con l’arte. Anche il ricercatore americano Harold J. Dupuy ha affermato che quando contempliamo un’opera d’arte rilasciamo dopamina, neurotrasmettitore che regola l’umore. Persino Alain De Botton e Jhon Armstrong, che proprio attorno a quest’idea hanno costruito la loro scuola e il loro movimento, hanno sostenuto che l’arte permette di risolvere i problemi della vita e trovare la felicità. Non è di certo una novità che l’arte sia un mezzo per instaurare relazioni soddisfacenti e superare le ansie e le paure, ma oggi abbiamo senza dubbio delle ragioni fondate, per essere certi che da questa possiamo trarre grandi benefici.
Allenare il senso critico, per esempio, è uno dei buoni motivi per cui ci vuole più arte nella nostra vita. Un esempio è tratto dagli studenti di medicina di Harvard che, da una decina di anni, seguono il corso Training the eye per allenare lo sguardo clinico: è stato scoperto che i medici guardando un quadro arricchiscono la loro capacità di analisi e il loro senso critico utile per capire ed individuare i sintomi dei loro pazienti. Con l’aumentare del senso critico, inoltre, in ciascun individuo si tampona l’effetto della tecnologia che, al giorno d’oggi, sembra aver preso il sopravvento sulla vita di ognuno di noi. Un altro buon motivo per cui l’arte merita le sue giuste considerazioni è dato dal fatto che, proprio grazie ad essa, i ragazzi possono liberare le proprie potenzialità. In The artistic edge, Lisa Phillips sostiene che attraverso uno strumento a portata di tutti, l’arte, ognuno può essere in grado di sviluppare le proprie competenze in termini di pensiero creativo, problem solving, capacità di costruire relazioni efficaci, fiducia e preparazione al successo personale. Ma non è tutto qui: arte e buona salute è l’altra grande connessione dimostrata dalla ricerca condotta nell’Università Tor Vergata di Roma. Il ricercatore Ercole Vellone, seguendo un campione di circa 190 pazienti colpiti da ictus ha constatato che i soggetti interessati all’arte trovano meno difficoltà nel recupero delle proprie capacità, si dimostrano meno ansiosi e con una memoria più solida. Ma oltre al benessere fisico è anche possibile ringiovanire attraverso la creatività. A Lisbona, per esempio, un’organizzazione no profit ha lanciato un progetto volto principalmente ad avvicinare gli anziani ai giovani, con una strada comune che è proprio quella dell’arte, vista soprattutto dal punto di vista “attivo”.
Senso critico, creatività, salute e giovinezza possono, quindi, essere considerati sinonimi di arte ed anche sinonimi di buon umore. Adesso si può dire “scientificamente provato”! Osservare un’opera d’arte riduce in maniera significativa disturbi di ansia e depressione, fa stare bene e fa aumentare il senso di soddisfazione della propria vita.
Nancy Censabella
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