BOLOGNA – Si è svolta il 15 settembre a Bologna, presso la Casa Saraceni in via Farini 15, l’inaugurazione di Felsina sempre pittrice, una mostra all’insegna dell’arte e della pittura aperta al pubblico fino al 27 novembre. La rappresentazione è dedicata ai trenta dipinti raccolti grazie all’impegno di Angelo Mazza, conservatore della Fondazione Carisbo, nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio pittorico bolognese tra il Cinquecento e Settecento.
La Fondazione ha compiuto una scelta davvero eccezionale, accantonando le testimonianze dei pittori già noti e contesi da tanti collezionisti come Carracci, Guido Reni e il Guercino per concentrarsi esclusivamente sulla ricerca e la riscoperta di artisti, secondari ai primi solo per celebrità ma non per qualità di pittura. Questi pittori di minor fama, ora ignoti ai più e quasi dimenticati, sono: Alessandro Tarini, Giovanni Maria Viani, Giovanni Antonio Burini, Ercole Graziani, Clarice Vasini, Giuseppe Varotti, Pietro Fancelli e molti altri. Inoltre, la Fondazione intende accompagnare il pubblico alla riscoperta della storia della città di Bologna nel periodo post-Rinascimentale, ricollocando le opere e gli artisti nel contesto storico e sociale originario. Tra i quadri più rappresentativi e più curiosi della mostra, raccolti da Angelo Mazza, si colloca il suggestivo Ritratto di Ippolita Lambertini Gozzardini (1610 circa), eseguito da Alessandro Tarini. Questo è senza dubbio uno dei dipinti più significativi, per la storia del costume e per la personalità di Ippolita, in quanto discendente di una delle famiglie senatorie più importanti di Bologna, nonché prozia di Papa Lambertini (Benedetto XIV). Il ritratto della donna, scomparso nel 1906 al momento della vendita da parte della famiglia Gozzardini, sembrava irrimediabilmente perduto. Nel 2015, presso Dorotheum a Vienna, l’opera è stata riconosciuta durante un’asta e successivamente acquistata. La Fondazione, inoltre, è riuscita, proprio grazie a quest’azione, a consegnare alla città uno dei più grandi capolavori dell’artista.
Un altro quadro inaspettatamente ritrovato dall’esperto della Fondazione Angelo Mazza è Rebecca e Eleazaro al pozzo (1730-1735) di Ercole Graziani, in un mercato antiquario parigino, dove era stato illecitamente attribuito a Francesco Fernandi detto l’Imperali. Questo ritrovamento ha fatto luce sulla figura di Ercole Graziani, uno dei più importanti pittori del Settecento e allievo di Donato Creti. Un’altra curiosità della mostra sicuramente da vedere è la piccola tela di Salvador mundi di Elisabetta Sirani, eseguita nel 1658 per il maestro di musica. L’opera, inedita per la maggior parte degli studiosi, oggi viene esposta per la prima volta al pubblico. Sicuramente, i visitatori saranno veramente entusiasti di vedere queste opere dal vivo in tutta la loro bellezza. Per coloro che non vogliono assolutamente perdere questa occasione, l’accesso alla mostra è gratuito, con un orario di apertura dal martedì al venerdì dalle 15:30 alle 18:30, mentre il sabato e la domenica rimarrà aperta dalle 10:30 alle 18:30. Inoltre, sono previste aperture straordinarie per sabato 1 ottobre dalle 10 alle 19, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore di S. Petronio (4 ottobre) e Ognissanti (1 novembre) dalle 10:30 alle 18:30.
Katia Di Luna (articolo e foto)
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