BOLOGNA – Anche San Petronio si arrende alle logiche di mercato. La basilica, cuore della Città, ha deciso di concedere la possibilità di fotografare i suoi interni soltanto previo pagamento di due euro. Una simile strada è stata intrapresa anche dalla chiesa di Santa Maria della Vita, la quale ha scelto di vendere un biglietto da tre euro per la visita del Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca. Nel primo caso l’accesso continua ad essere libero, ma con il divieto di scattare fotografie, nel secondo caso, invece, l’ingresso diventa a pagamento. Tralasciando i particolari, la sostanza è che i due capolavori e tutte le emozioni che essi suscitano non saranno più disponibili gratis.
La ragione di fondo di questo cambiamento è del tutto comprensibile: più passa il tempo, più lievitano le spese di manutenzione. Soltanto il restauro della facciata di San Petronio, ritornata visibile dopo quattro anni di cantiere, è costato 3 milioni di euro. E si stima ne servano almeno altrettanti per i lavori di ripristino dentro e fuori la struttura nei prossimi anni. Da qui la necessità di trovare nuovi fondi, specialmente da parte di finanziatori privati, viste le ristrettezze economiche del bilancio pubblico. In tal senso iniziative come questa o come “Adottiamo un mattone” si faranno sempre più frequenti.
«Noi ci siamo ispirati a Milano. Il Duomo, però, ora ha deciso di mettere direttamente l’entrata a due euro, ma noi preferiamo mantenerla libera» spiega Don Oreste Leonardi, primicerio di San Petronio, aggiungendo che i due euro per le fotografie non sono un contributo, ma un vero e proprio scambio: «Il visitatore paga due euro per portare con sé l’emozione che si prova dentro una basilica così ricca di opere d’arte e con quei soldi noi ci impegniamo a mantenere quella bellezza al massimo del suo potenziale».
In cambio del pagamento (oggettivamente non una spesa insostenibile), il visitatore riceverà un braccialetto, che servirà a distinguere chi può scattare fotografie e chi no. Bisogna ricordare, tuttavia, che questa non è l’unica fonte di entrate per la Basilica. Anche l’accesso alla Cappella Bolognini, la quale ospita il celebre affresco di Maometto, costa tre euro. In questo caso, però, le fotografie sono vietate per la conservazione ottimale delle opere d’arte. A cinque euro, inoltre, l’offerta si arricchisce con un percorso dedicato a Giovanni da Modena. Insomma, è vero che tirare fuori il portafoglio non fa mai piacere. Ma dare un piccolo contributo per qualcosa che rende famosa e bella la nostra Città forse non dovrebbe poi essere un sacrificio così pesante.
Lorenzo Guasco
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