MESSINA – La campagna di comunicazione, scelta dal ministro della Salute, in occasione del Fertility day, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio scorso, che aveva l’obiettivo di informare su un problema di salute che attiene l’infertilità, ha trasformato – con slogan e immagini inappropriate – un’azione divulgativa e di conoscenza in una “esortazione/sollecitazione” a procreare. L’assessorato alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità non condivide la comunicazione leggera con cui è stato affrontato un tema così significativo che non può certo mettere sullo stesso piano chi desidera e può procreare e chi non può farlo e autodeterminarsi, pur volendo.
L’ironia delle immagini e degli slogan scelti dallo staff comunicazione del Ministero, la superficialità della trattazione e gli impliciti contenuti nelle “cartoline” stridono con la delicatezza e il rispetto di un tema che attiene alla sfera privata e al principio di autodeterminazione. Pertanto, ogni iniziativa in questa direzione va squisitamente indirizzata, nel rispetto delle libertà individuali, ad informare sull’infertilità, problema di salute su cui promuovere conoscenza, ma non sulla fertilità di cui ogni donna e ogni uomo dispone come meglio crede.
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