CATANIA – Sono 101 gli indagati, 99 le misure cautelari nei confronti di altrettante persone (FOTO e NOMI). Un risultato imponente quello messo a segno dai carabinieri di Catania nel quartiere San Giovanni Galermo della città etnea.
Ben 12 le piazze di spaccio individuate nel corso di un’operazione, resa difficile dalla roccaforte eretta dagli affiliati e dalla conformazione urbana del rione. Un intervento effettuato insolitamente nel fine settimana, con maggiori probabilità di trovare gran parte dei sodali a casa per l’attuale situazione emergenziale.
Un gruppo criminale organizzato come un’impresa, con turni in grado di coprire anche le 24 ore di lavoro e di fruttare una media di 120mila euro al giorno dalla vendita della droga. Una macchina perfetta orchestrata da Lorenzo Michele Schillaci, facente parte del clan Nizza, affiliato alla famiglia Santapaola-Ercolano. Un uomo d’onore di grande spessore, in grado di sopprimere e fermare sul nascere anche i dissidi interni legati a possibili “concorrenze sleali”. Il sodalizio criminale era ben radicato sul territorio, nonostante altre due operazioni avvenute nel 2012 e nel 2018. Gran parte dei proventi servivano per sostenere le famiglie dei carcerati (fino a 42mila euro al mese), ma anche per finanziare ulteriori attività illecite.
In questo sistema hanno ricoperto un ruolo importante anche le donne, con un duplice compito. Uno di nascondere le attività penali dei mariti o dei figli, l’altro di partecipare all’attività illecita. Non è un caso, infatti, che sia stata arrestata anche un’intera famiglia.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 60mila euro, la “carta degli stipendi”, la “carta delle estorsioni” e la “carta delle piazze di spaccio”, conservata proprio da Lorenzo Michele Schillaci.
Andrea Lo Giudice
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