Bologna Bike Watch è un progetto nato a Bologna, verso inizio settembre, con lo scopo di combattere i furti di biciclette, facilitarne e velocizzarne il ritrovamento e creare statistiche con i dettagli delle rapine. Voci di Città ha intervistato il creatore del progetto.
BOLOGNA – Per combattere la microcriminalità bolognese legata alle biciclette, a settembre è nato Bologna Bike Watch, un progetto no-profit, sviluppato come sito internet, che cerca di rendere più semplice il ritrovamento delle bici rubate in città, migliorando così la sicurezza di chi riconosce l’importanza della mobilità sostenibile. Funziona in modo semplice e intuitivo: sul sito si trovano le foto delle biciclette trafugate e segnalate, così, nel caso in cui in giro per Bologna ci si imbatta in una bici abbandonata o potenzialmente rubata, si può cercare una corrispondenza con quelle presenti nel sito e mettersi in contatto diretto con il proprietario, attraverso l’indirizzo e-mail o il numero di telefono.
Se, invece, si è subito un furto, si può segnalarlo tramite l’apposito pulsante: in questo caso, ciò che serve al sito, oltre alla foto della bicicletta, sono le informazioni del luogo e il momento in cui è stata rubata, il tipo di lucchetto usato e a cosa era legato. Siffatti dettagli servono ai gestori di Bologna Bike Watch per tenere aggiornate le statistiche, che sono anche facilmente consultabili nell’omonima sezione; per tali motivi, chi ha subito la sottrazione può contribuire alla creazione e all’aggiornamento dell’indagine semplicemente inviandone subito i particolari. Il portale non si sostituisce alla denuncia in sé, la quale va sempre effettuata, ma cerca solo di facilitare il ritrovamento delle bici grazie all’aiuto dei cittadini che, mentre sono in giro per le vie, possono ritrovarsene davanti tantissime abbandonate e/o rapinate. Le statistiche prodotte dai gestori del sito sono molto importanti, in quanto mostrano informazioni che la Polizia non ha, in seguito al fatto che solo il 30% dei cicli derubati viene denunciato – per via, forse, di una rassegnazione generale, soprattutto a Bologna. Voci di Città ha pertanto intervistato, in esclusiva, il fondatore del progetto, Kirby Kaufman.
Kirby, come le è venuta l’idea di creare questo sito e quali scopi vorrebbe raggiungere? Inoltre, in quanto tempo viene ritrovata una bici dopo che il furto è stato segnalato e inserito nel database?
«Tre anni fa mi rubarono una bici davanti alla questura di Bologna: rimasi sorpreso, ma mi accorsi, poi, che a tantissime persone che conoscevo era stata rubata almeno una bicicletta. La microcriminalità legata alle bici è un grandissimo problema per Bologna, così ho deciso di avviare questo progetto con lo scopo di rendere più semplice il loro ritrovamento grazie all’aiuto dei cittadini che, girando per la città, si imbattono in tantissime bici abbandonate e potenzialmente rubate. Un altro obiettivo molto importante per me è creare un database dei furti e dei modi in cui essi avvengono, così da creare statistiche utili per tutti i cittadini. La parte di ricerca e analisi è fondamentale nel mio progetto. Il tempo minimo di ritrovamento è di un giorno, ma alcune biciclette possono essere ritrovate anche dopo qualche mese».
Cosa avete scoperto, grazie alla ricerca e all’analisi dei dati raccolti dalle moltissime segnalazioni di furto che ricevete tutti i giorni?
«Dalle statistiche create in base ai dati raccolti, risulta che la maggior parte dei furti di bici avviene nelle zone principali del centro, cioè quelle con i CAP 40121 e 40126, ma anche nelle zone limitrofe la quantità rimane alta. Appena si esce dalle mura e ci si allontana dalla zona universitaria, la percentuale si abbassa, arrivando anche allo 0%».
Qual è il momento della giornata in cui si verificano i fatti e in che luogo si trovavano al momento del furto le biciclette? Si pensa che la zona universitaria sia una delle aree meno sicure in cui lasciare la propria bici, risulta anche dai vostri dati?
«Il 36% dei furti segnalati al nostro sito avviene di notte, ma anche nel pomeriggio il lavoro dei ladri di biciclette è molto intenso: infatti, il 29% di esse viene rubato in questo momento della giornata. Solo il 15% avviene di mattina. Ci sono zone in cui le rapine avvengono soprattutto di giorno, dalle ore 04.00 alle ore 20.00, motivazione però non chiara: forse, comunque, perché si tratta di spazi residenziali e quindi più deserti durante le ore lavorative, ma questa è solo una teoria. Il 58% dei furti registrati da Bologna Bike Watch avviene in strada, ma molti veicoli vengono rubati anche nei cortili, nelle cantine, nei garage e nei giardini; il 2% anche in casa. Questo ci permette di dividere i ladri in 2 categorie: quelli che rubano la refurtiva lasciata in luoghi pubblici e quelli che invece sono più “esperti” e si spingono anche all’interno delle abitazioni. Il 53% delle biciclette trafugate e segnalate al sito si trovava legata a rastrelliere al momento del reato, probabilmente perché sono i posti più usati dai ciclisti, mentre sono poche le segnalazioni di bici derubate se attaccate ad altre bici o a strutture solide come cancelli. Per l’appunto, una delle zone con la più alta percentuale di furto è quella universitaria: cosa molto interessante e che si evince dai dati da noi registrati è che in questo punto le estorsioni tendono a diminuire nei mesi estivi, in cui gli studenti fuori sede tornano a casa propria, mentre a ottobre, mese in cui ricominciano le lezioni, crescono vertiginosamente. In altre zone limitrofe, le percentuali sono simili, con leggeri aumenti in settembre e ottobre».
Voi vi occupate anche di dare consigli ai ciclisti e aiutarli, a volte personalmente, a ritrovare e tornare in possesso della propria bici. Cosa consiglierebbe di fare per cercare di non subire un furto?
«Per evitare eventuali scomparse di biciclette bisogna comprare lucchetti da almeno 40 euro, le marche migliori e più affidabili sono Krypto e Abus. Un altro dettaglio molto importante è marchiare la bici con un codice identificativo registrato, che a Bologna può essere fatto al costo di 5 euro presso gli sCATENAti, un gruppo di volontari che lavora con noi e che potrete trovare in città in diverse date».
Nel momento in cui il furto è purtroppo già avvenuto, cosa deve fare il malcapitato? E, se qualcuno ritrova da solo la propria bici, ma questa è in possesso di un altra persona, come deve comportarsi?
«Per ritrovare la propria bici bisogna prima di tutto fare una denuncia, solo così si potrà tornarne in possesso, se riconosciuta in mano ad altri; dopodiché, si può segnalare la sparizione al nostro sito. Noi condivideremo le informazioni anche sui nostri profili di Facebook e Twitter, nella speranza che qualcuno ne segnali il ritrovamento. Nel secondo caso, bisogna chiamare le Forze dell’Ordine, le quali potranno fare anche una denuncia sul luogo qualora non fosse stata fatta precedentemente. Nell’attesa, si consiglia di mettere anche un lucchetto proprio alla bici, allorché sia legata da qualche parte, così da fermarla e non farla portare via dal presunto nuovo proprietario, anche se spesso capita che appena gli si spiega che quella bici è di vostra pertinenza, loro ve la lasciano senza fare storie, poiché consapevoli di aver commesso un reato».
Ricordate: acquistare una bici rubata è un reato!
Martina Sacco (photogallery di Paolo Terni)
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