Cari amici lettori, anche oggi siamo alla scoperta della bellezza, sempre a Sambuca di Sicilia, dove calcheremo le scene di uno dei teatri più antichi dell’isola: il teatro “L’Idea”.
Gioiello dell’artigianato che si fa risalire alla prima metà dell’800, fu costruito tra il 1848 e il 1851, vicino l’antica Porta di Santa Maria, a spese di un gruppo di borghesi aperto alla modernità dell’arte e della letteratura. Nello stesso periodo sorgeranno i più importanti teatri siciliani, quali il Massimo e il Politeama a Palermo, il Bellini a Catania e il Regina Margherita ad Agrigento.
Il teatro sambucese presenta la classica forma a ferro di cavallo con la volta a cupola schiacciata, tre ordini di palchi, una platea e un ampio palcoscenico.
Il 2 febbraio del 1886 passa nelle mani del Comune e nel corso degli anni subisce vari restauri, il primo verso la fine dell’800, il secondo agli inizi degli anni ’70, avendo subito danni a causa del terremoto del 1968, e da lì aperto al pubblico.
Nacque una gara tra le maestranze della città per abbellire sempre di più l’opera, venne realizzato un lucernario al centro della volta per dare luce e aria alla platea. Domenico Ferrara decorò e dipinse le meravigliose scene che si possono ammirare ancora oggi.
Vi si accede tramite una gradinata di marmo bianco, nella hall vi sono altre tre gradinate che conducono alla platea e ai palchi, questi ultimi disposti in tre ordini. Il tutto illuminato da uno splendido lampadario in vetro di Boemia. Sipario e scenografia vennero curati dall’artista palermitano Carini e all’inizio consistevano in una galleria, un salotto, una camera con porta al centro, un sotterraneo e un bosco.
Un meraviglioso gioiello d’arte che ospita arte.
Per oggi il nostro viaggio termina qui, ma voi continuate a seguirci.
Letizia Bilella
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