In un momento in cui le start-up sono in forte crescita, i paesi della Scandinavia raccolgono i primi frutti. Ad affermare ciò è il rapporto Northern Lights: Ict scaleups in the Nordics, presentato dalla Startup Europe Partnership. Si tratta di una relazione che ha censito le scaleup, ovvero le startup che hanno consolidando il loro modello di business e raggiunto il milione di euro di fatturato annuo, nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in cinque Paesi del nord Europa: Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda. Dallo studio condotto dal gruppo guidato dall’italiano Alberto Onetti emerge che il cuore dell’innovazione europea è, appunto, in Scandinavia.
Infatti, sono 430 le aziende innovative di queste dimensioni censite nel rapporto, più delle 413 totali tra Francia e Germania e quasi il doppio rispetto alle 218 cresciute in Italia, Spagna e Portogallo. In una nota che ha accompagnato la pubblicazione del rapporto, si legge: «Questo significa che nei Paesi del Nord si registrano in media 1,6 scaleup ogni 100mila abitanti, due volte e mezza quelle presenti nel Regno Unito, sei volte in più di quelle dell’Europa continentale, nove volte in più di quelle degli Stati del sud». A guidare la classifica è la Svezia, con le sue 149 realtà, seguita dalla Finlandia (126) e dalla Danimarca (96). Più indietro, troviamo la Norvegia con 44 e l’Islanda con 15.
La forza fondamentale delle scaleup scandinave è senza dubbio la loro capacità di attirare capitali. Nel 2015 esse sono riuscite a raccogliere circa 6,5 miliardi di dollari, di cui l’84% provenienti da fondi di venture capital, specializzati nel finanziamento delle startup. Vista così, sembrerebbe una somma relativamente bassa, soprattutto se paragonata agli oltre 11 miliardi raccolti dalle aziende inglesi o ai 9,7 miliardi che hanno finanziato quelle di Francia e Germania. La prospettiva cambia, però, se la si confronta con il prodotto interno lordo. La quota che i Paesi del nord hanno destinato a sostenere le scaleup è pari allo 0,5% del Pil: nel Regno Unito è pari allo 0,42%, tra Berlino e Parigi non si va oltre lo 0,15%, nel sud Europa ci si ferma addirittura allo 0,06%.
Il settore che più ha influito al raggiungimento di questi numeri è quello dei media, che ha raccolto 1,1 miliardi di dollari. Il risultato è stato raggiunto principalmente grazie a Spotify, piattaforma svedese dedicata allo streaming musicale, che ha raccolto 1 miliardo di dollari. Il settore più florido, invece, è quello dei giochi digitali: sono quaranta le scaleup che hanno ottenuto complessivamente finanziamenti per 900 milioni. Tra queste svettano la svedese King, creatore di Candy Crush Saga, e la finlandese Supercell, alla quale si deve Clash of Clans.
I risultati raggiunti sono ottimi, ma come si spiega un forte sviluppo di questo tipo? Alberto Onetti l’ha chiarito in questo modo a Wired, rivista digitale: «La risposta è il tempo. Ci sono paesi come la Finlandia, la Svezia e la Danimarca che hanno iniziato da anni a lavorare sull’innovazione con strumenti adatti e ora stanno raccogliendo i frutti di questo impegno. Nel sud Europa la percentuale è ancora più alta, questo significa che i numeri arriveranno, mentre nel nord hanno già iniziato a raccogliere quanto seminato». Oltre alle idee, alla base delle aziende e alla capacità di strutturarle a livello industriale «ci sono campioni come Spotify, capaci di raccogliere capitali consistenti. E poi c’è un sistema che lavora bene, anche a livello di politiche: se guardiamo a come è stato gestito il post Nokia, vediamo una realtà che, a fronte della caduta del gigante più rappresentativo, ha saputo girare questo crollo in termini positivi, gestendo gli spin off (aziende nate da personale in uscita dalla Nokia, ndr.) e implementando politiche di sostegno alla creazione di nuove aziende e all’integrazione con l’università».
In somma, negli ultimi anni tutti i paesi scandinavi hanno lavorato sotto traccia sull’innovazione, utilizzando strumenti adatti a questo scopo. Adesso i primi risultati arrivano e sono ottimi, possiamo dire che la Scandinavia si stia trasformando nella Silicon Valley europea.
Marco Razzini
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