La situazione nella città laguna di Venezia è, da anni ormai, critica e l’UNESCO avverte: è necessario trovare delle soluzioni immediate o la città veneta verrà ufficialmente inserita tra i patrimoni a rischio. Venezia, infatti, grazie alla sua bellezza culturale e artistica fa parte dei 1.157 patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO. Tuttavia, l’organizzazione delle Nazioni Unite si occupa anche stilare un’ulteriore lista: la World Heritage in Danger, che comprende i patrimoni dell’umanità a rischio e che richiedono interventi straordinari per la loro conservazione.
Secondo l’UNESCO, l’agenzia culturale delle Nazioni Unite, l’Italia non sta facendo abbastanza per preservare Venezia. Il turismo di massa e la costruzione di edifici non adatti alla zona sarebbero due dei tanti motivi che contribuiscono alla “distruzione” della città. Venezia, infatti, è assalita ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, soprattutto nel periodo di carnevale, e la città a stento riesce a controllarli. Secondo l’UNESCO, la risoluzione di questi problemi è ostacolata dalla mancanza di una scarsa coordinazione tra le autorità locali e nazionali.
La città di Venezia subisce costantemente gli effetti del cambiamento climatico. Quasi ogni anno la città viene colpita dall’acqua alta, che sommerge la città rischiando di compromettere gli edifici storici. Per risolvere questo problema è stato messo in funzione il sistema Mose, che non sempre fa bene il suo lavoro, per non parlare dell’impatto ambientale.
Tra il 10 e il 25 di settembre, a Riyad, in Arabia Saudita, si riunirà il Comitato del Patrimonio Mondiale per stabilire quali patrimoni dovranno essere inseriti nella lista dei patrimoni a rischio. L’UNESCO quindi ha dato un ultimatum all’Italia: trovare soluzioni immediate o Venezia subirà limitazioni sull’autonomia decisionale. L’inserimento nella lista dei patrimoni prevede, infatti, che vengano stabiliti dei provvedimenti e una stima dei costi per realizzarli, limitando il paese locale che ospita il patrimonio.
Per Venezia il rischio di finire nella “lista nera” non è nuovo. La città laguna infatti già nel 2021 era stata quasi inserita tra i patrimoni a rischio. Tuttavia, l’allora presidente del consiglio Mario Draghi era riuscito a risolvere la questione bloccando il passaggio delle grandi navi dai canali più importanti. Inoltre, aveva promesso un ambizioso piano di preservazione della città che però non fu ultimato
Milena Landriscina
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