«Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno hackerato i computer del Democratic National Committee e sappiamo che hanno organizzato la diffusione di gran parte di quelle mail. E sappiamo anche che Donald Trump ha mostrato un sostegno molto preoccupante nei confronti di Putin», è stata questa l’accusa diretta della ex candidata alla Casa Bianca del Partito Democratico, Hillary Clinton, durante la scorsa campagna elettorale e che a proprio avviso ha portato alla vittoria alle Presidenziali del Tycoon Donald Trump, il quale si insedierà al governo il prossimo anno.
A tal proposito, a distanza di pochi mesi, la CIA (i servizi segreti americani) conferma l’ipotesi della Clinton in un’esclusiva di NBC News dove si sostiene che «Putin avrebbe personalmente indicato come far trapelare e utilizzare il materiale hackerato al partito democratico per un cyber-attacco a Hillary Clinton». D’altra parte, la nomina a Segretario di Stato di Rex Tillerson, Amministratore delegato del gruppo petrolifero Exxon Mobil e amico personale di Putin, sembrerebbe confermare l’ipotesi che il neoeletto Presidente Trump abbia tutte le intenzioni di rafforzare i legami già esistenti tra Washington e Mosca.
Intanto, la tensione tra Washington e Pechino non si frena, anzi secondo fonti vicine al Presidente la Cina risulterebbe ai suoi occhi il nemico numero uno degli States; Trump si dichiara addirittura disposto a riallacciare i rapporti con Taiwan, la Cina anticomunista, qualora Pechino non si mostrasse favorevole a delle concessioni sulla propria politica commerciale e regionale. In quest’ottica tutto sembra confermare l’interesse geopolitico di Trump verso il Cremlino.
Ester Sbona
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