Nella giornata di ieri, 4 agosto 2023, l’oppositore di Putin, Alexey Navalny, è stato condannato ad altri 19 anni di carcere per “estremismo”. La pena dovrà essere scontata in una colonia penale di massima sicurezza dove sono rinchiusi solo ergastolani e individui recidivi di “particolare pericolosità”.
Alexey Navalny, dopo essere sopravvissuto ad un avvelenamento con gas nervino nell’agosto 2020 – di cui incolpa il Cremlino – ed essere stato curato in Germania, venne arrestato una volta ritornato in patria. Dal gennaio 2021, lo stesso Navalny sta scontando 9 anni di carcere per “frode”. Una condanna che, quest’ultimo, considera “politica” – come confermato anche dalla Corte Europea – e che in questi 2 anni di detenzione gli sono costati ben 180 giorni di isolamento, come ha reso noto lo staff dell’oppositore politico russo.
La nuova condanna è giunta alla fine di un processo assai breve che riguardava presunte attività di “estremismo” svolte mentre si trovava in carcere. Il tutto legato alla sua Fondazione contro la corruzione, nata anni fa. Già in precedenza Navalny era stato messo alla sbarra con accuse apparse, di volta in volta, sempre più labili. Prima, per una presunta appropriazione indebita nei confronti di una ditta di legname di Kirov; poi, per una truffa ai danni della filiale russa di una ditta francese di cosmetici.
La condanna definitiva è di 19 anni per estremismo, che aggiungendosi ai 9 anni di cui prima – con la speranza che non ci siano altri processi – lo porteranno ad uscire di prigione nel 2041, a 65 anni, quando Putin ne avrà compiuti 89, e si pensa avrà già individuato un successore.
Si può dire, quindi, che l’opposizione di Navalny è stata definitivamente stroncata: l’unico, ad oggi, che sembrava potesse realmente ostacolare la permanenza al potere di Putin è stato messo fuorigioco dallo stesso Premier russo.
“L’ultimo verdetto dell’ennesimo processo farsa contro Navalny è inaccettabile. Questa condanna arbitraria è la risposta al suo coraggio di parlare criticamente contro il regime del Cremlino. Ribadisco l’appello dell’UE per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny”, commenta con un tweet il presidente del Consiglio UE, Charles Michel. Anche l’Onu chiede il rilascio immediato dell’oppositore russo.
Fonte Foto in Evidenza: Il Messaggero
Angela Pappalardo
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