Quando pensiamo al Texas ci vengono in mente scene prese dai più famosi film western: cowboys che vanno in giro con i loro revolver nei cinturoni, i duelli tra lo sceriffo e il bandito di turno e magari le partite a poker nei saloon. Oggi tutto ciò, o almeno una parte, potrebbe tornare a essere realtà nello stato di frontiera per eccellenza. Questo, se il governatore del Texas Greg Abbott, firmerà la legge già passata in parlamento che permetterà ai cittadini texani di andare in giro con pistole non nascoste e riposte nei cinturoni, proprio come gli antichi cowboys.
Il Texas è un Paese con un forte amore per le armi, uno stato in cui la scarsa presenza della legge consigliava ai cittadini di proteggersi da soli. Sebbene quei tempi siano passati, la cultura è rimasta la stessa, aiutata dalla presenza dei trafficanti di droga e di esseri umani che infestano il confine col Messico. Se la legge verrà firmata anche dal governatore si sostituirà a quella già presente che consentiva, sotto speciale autorizzazione, di portare un’arma purché nascosta sotto i vestiti e quindi non visibile. Approvando questa legge, verrà messa fine a tale ipocrisia, permettendo ai cittadini texani di prendere il proprio revolver, infilarlo nella fondina, appenderlo al cinturone e magari andarsi a bere un whiskey al saloon. Il governatore Greg Abbott si è più volte espresso favorevole all’approvazione della norma, ma i sondaggi rivelano che i poliziotti sono contrari. Gli agenti, infatti, pensano che per mantenere l’ordine bastino soltanto loro; non occorre, insomma, aggiungere altre armi per la strada.
Il problema più grave è rappresentato dal fatto che, nonostante tragedie come la strage di bambini nella scuola di Newtown, in Connecticut, la cultura delle armi resta ben ancorata nelle menti degli statunitensi. In America non si è mai riusciti a mettere un freno alla vendita di pistole, fucili e quant’altro che, spesso, sono finite nelle mani sbagliate.
Ciro Pappalardo
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