L’influencer Giulia De Lellis nei giorni scorsi si è ritrovata nuovamente al centro delle polemiche. Giulia e il fidanzato, Carlo Beretta, hanno condiviso sui loro profili Social da milioni di followers la loro vacanza in Israele, con descrizioni di usanze e fantastiche foto del paesaggio, ma quasi subito è scoppiata la polemica.
La guerra per la contestazione del territorio palestinese va ormai avanti da quasi un secolo e la diplomazia internazionale, da anni, lavora per cercare di trovare un accordo tra Israele e Palestina. A rendere ancor più ingarbugliata la situazione e far sì che non si riesca mai a trovare un accordo, svolge un ruolo importante la città di Gerusalemme – sacra per ebrei, cristiani e musulmani – che Israele considera come la propria Capitale, anche se a livello internazionale la Città Santa non viene riconosciuta come tale.
Il conflitto israelo-palestinese ebbe inizio proprio dopo la seconda guerra mondiale quando – a seguito dello sterminio di 6 milioni di ebrei – l’assemblea generale dell’Onu approvò un piano di partizione della Palestina, con la costituzione di uno stato ebraico e un altro arabo.
Venne proclamato quindi lo Stato d’Israele il 14 maggio 1948, ma i paesi arabi si opposero ed iniziarono da subito gli scontri tra i vari paesi del territorio. Negli anni, gli scontri sono aumentati: occupazioni, tentativi di pace (mai andati a buon fine), attentati, ma soprattutto migliaia di vittime ogni anno.
Israele, negli anni, ha continuato ad occupare territori non previsti dalla risoluzione Onu e la stessa Organizzazione Internazionale, più volte, ha chiesto (senza risultati positivi) allo Stato d’Israele di rispettare i propri confini e fermare la costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati.
Nel recente passato, il 2022 è stato uno degli anni più cruenti caratterizzato da continui scontri e rispettivi attentati tra Palestina e Israele, ma anche nelle giornate del 3 e 4 luglio di quest’anno, ad esempio, veniva attaccato dalle forze militari israeliane un campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Questi attacchi, però, vanno ormai avanti da troppo tempo e non si tratta più di un singolo caso.
Per questo motivo – mentre Giulia de Lellis e Carlo Berretta scattavano il selfie con il presidente israeliano – in molti definiscono oggi come Apartheid la campagna militare di Israele.
Giulia de Lellis – influencer da milioni di follower – e il fidanzato Carlo Gussalli Beretta – proprietario della nota azienda produttrice di armi – incuranti della situazione che si svolgeva proprio sopra le loro teste, hanno fatto la loro vacanza in Israele. Tra i vari intrattenimenti hanno partecipato ad un addestramento con l’Idf – le forze armate israeliane – e, tra le altre cose, la foto ricordo con il Presidente Israeliano e un party esclusivo nella Grotta di Salomone, che si trova proprio in un quartiere che è tutti i giorni teatro di violenze.
Il tutto è stato attenzionato da un attivista della questione palestinese, Karem From Haifa. “Questi due soggettoni stanno facendo un simpatico viaggetto in Israele dove si sono concessi una bella giornata di addestramento insieme all’Idf, l’esercito di un regime di apartheid, da oggi dichiarata dittatura fascista”, dice Karem in un video pubblicato 2 giorni fa sul proprio profilo Instagram. Il video diventa virale e parte la polemica sui social con gli utenti che – per la grande maggioranza – si sono schierati a favore dell’attivista scagliandosi contro l’influencer e il fidanzato.
Dopo un giorno di silenzio l’influencer ha deciso oggi di replicare nelle sue stories: “Nel racconto del mio viaggio in Israele c’era solo il piacere della scoperta e nessuna volontà di propagandare alcun messaggio politico, anche perché sono profondamente consapevole di non avere la preparazione per poter prendere posizione su un tema così complesso e delicato”, scrive Giulia nella sua story che conclude dicendo “ vedere così tanta aggressività e odio da parte di chi dichiara di essere animato da sentimenti di pace mi sconvolge ma, consapevole del mio ruolo, saprò essere più attenta, sia in ciò che racconto che nel modo in cui lo faccio”.
Angela Pappalardo
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