Lunedì 5 agosto il cosiddetto “Decreto sicurezza bis” ha superato il vaglio del Senato. Con 160 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti il dl su cui il Governo aveva posto la fiducia è diventato legge, integrando con nuovi provvedimenti il precedente decreto votato il 27 novembre. Non è passata inosservata, tuttavia, l’assenza di 5 senatori del Movimento 5 Stelle.
Il decreto principe dell’azione politica del leader leghista Matteo Salvini verte in gran parte sulla questione migranti. Il testo prevede, infatti, l’introduzione di sanzioni particolarmente severe per i capitani di navi di Organizzazioni non governative che scelgano di approdare in Italia contraddicendo gli ordini delle capitarie di porto.
Le multe per i trasgressori andranno da 150mila euro a un milione di euro, con conseguente arresto del comandante qualora opponesse resistenza e sequestro delle imbarcazioni.
In base all’articolo 1 del dl, inoltre, sarà possibile chiude i porti in caso di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Il Ministero dell’Interno potrà, quindi, «limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi del mare territoriale» in caso di violazione del testo unico sull’immigrazione.
Secondo punto fondamentale del decreto è l’estensione dei poteri delle forze dell’ordine. Sarà stanziato, entro il 2019, mezzo milione di euro per finanziale le operazioni di polizia ed è prevista l’assunzione di nuovo personale amministrativo per gli uffici giudiziari al fine di accelerare l’esecuzione delle sentenze penali di condanna.
Per quanto riguarda le manifestazioni, sarà punito chiunque faccia ricorso a petardi, fuochi artificiali, mazze o altri oggetti contundenti; così come sarà sanzionato l’utilizzo di caschi o qualsiasi mezzo renda difficile il riconoscimento. Pene più severe sono previste, infine, per chi compie violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.
Francesca Santi
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