La proposta prevede di trasferire sull’isola di Lindholm circa 100 migranti, tra chi ha commesso crimini e chi non può essere respinto per motivi legali.
Il Governo danese sarebbe pronto a far partite un progetto che prevede di far stabilire circa 100 immigrati su un’isola molto piccola e difficilissima da raggiungere. Secondo quanto riferisce L’independent, infatti, il Governo danese ha annunciato l’intenzione di confinare sull’isola di Lindholm i richiedenti asilo che sono stati respinti e che hanno commesso crimini. La decisione fa parte di una norma inserita durante le trattative fra i partiti di coalizione per approvare la legge di bilancio. Il Governo danese, infatti, è formato da una coalizione di centrodestra capitanata dal primo ministro Lars Lokke Rasmussen (nella foto a sinistra), che governa assieme al partito Dansk Folkeparti (Partito Popolare Danese), gruppo di estrema destra fortemente anti-immigrazione.
Proprio quest’ultimi hanno rivendicato il merito della decisione, festeggiando sui social l’inserimento della norma nella legge di bilancio e pubblicando un video su Twitter che mostra un uomo di pelle scura e con abiti islamici che viene portato con un traghetto in un’isola deserta, mentre il testo del video recita: «Gli stranieri criminali non hanno motivo di stare in Danimarca. Finché non riusciremo a liberarcene, li trasferiremo sull’isola di Lindholm». La proposta, che con ogni probabilità sarà operativa a partire dal 2021, è stata duramente criticata da opposizione e organizzazione non governative che lavorano nel mondo dell’immigrazione e dell’integrazione. Il Danish Refugee Council, un’organizzazione umanitaria danese, ha parlato di una «macroscopica violazione dei diritti umani», mentre Uffe Elbæk, leader del partito dei verdi danese (Alternativet), ha affermato che norme di questo tipo rappresentano «decisioni abominevoli».
L’isola di Lindholm
L’isola di Lindholm è situata nel Mar Baltico a circa un miglio e mezzo dalla costa danese, ed è raggiungibile solo con l’ausilio di alcuni traghetti non sempre operativi (il che la rende particolarmente adatta per “confinare” e costringere gli indesiderati a non abbandonare l’isola). Dal 1926 l’isola ospita esclusivamente l’Istituto danese di veterinaria che conduce ricerche sulle malattie contagiose degli animali, per questo sono presenti solamente laboratori e forni crematori. Il ministro delle finanze, Kristian Jensen, ha precisato che l’isola non sarà una prigione, e che gli ospiti potranno raggiungere la terraferma con i traghetti, pur avendo l’obbligo di ritornare entro la notte.
Intanto, la ministra dell’immigrazione Inger Stojberg, con un post su Facebook si è dichiarata felice della decisione e ha usato parole durissime che rendono chiare le intenzioni del Governo sul tema dell’immigrazione: «Se sei indesiderato nella società danese, non dovresti essere un fastidio per i danesi regolari. I criminali stranieri e i richiedenti asilo respinti che hanno violato la legge avranno ora un nuovo indirizzo. Succederà quando li trasferiremo sull’isola disabitata, Lindholm. Sono indesiderati in Danimarca e devono capirlo». Alcuni esperti legali, contattati dal New York Times, hanno fatto sapere (secondo quanto riporta Wired) che è troppo presto dire se questa norma violi o meno i trattati internazionali sui diritti umani. Mentre l’ex ministra per l’integrazione Birthe Ronn Hornbech, del partito liberale Venstre ha affermato che i costi per creare dei collegamenti costanti con l’isola alla terraferma e quelli di per bonificare l’area dagli esperimenti dell’Istituto di ricerca attualmente presente, saranno così alti da rendere il progetto irrealizzabile.
Gianluca Merla
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