Parla ancora una volta Giuseppe Conte. Lo fa dopo che nelle scorse ore erano state divulgate varie notizie secondo cui sarebbe stata prorogata la data di “fine” quarantena al 31 luglio. Una data che ha messo in subbuglio intere piattaforme social, vista la paura di dover restare a casa addirittura altri 4 mesi. Il premier ha preso la palla al balzo, parlando in linea diretta con i cittadini “La data del 31 luglio è stata decretata il 31 gennaio quando abbiamo adottato lo stato di emergenza. Questo stato stesso ci ha poi consentito di emanare le misure restrittive che conoscete bene tutti“.
Spazio poi al decreto legge che andrebbe a racchiudere tutte le misure fin qui emanate. Decreto legge definito durante la riunione svoltasi al consiglio dei ministri quest’oggi alle 14. Parlando dello stesso il presidente del consiglio inizia la conferenza andata in onda a reti unificate e sui canali social dello stesso Giuseppe Conte: “Con il nuovo decreto-legge andiamo a riordinare la disciplina degli scorsi decreti. Abbiamo rafforzato la collaborazione tra Governo e Parlamento, affinché quest’ultimo possa conoscere al meglio come il Governo sta operando al fine di contendere la diffusione del virus. Nostro obiettivo è ordinare anche i rapporti tra Stato e Regioni, affinché quest’ultime possano adottare provvedimenti e misure più severe rispetto a quelle generalmente previste a livello nazionale, purché siano omogenee a quanto stabilito dal Governo”.
Si arriva dunque alle tanto discusse sanzioni, punto cruciale del decreto: “Abbiamo introdotto una sanzione pecuniaria che va da 500 a 4000 euro e che si sostituisce all’ammenda originariamente prevista dagli altri decreti”. All’interno dello stesso decreto è prevista inoltre una maggiore autonomia data alle singole regioni della penisola, in virtù di sopravvenute necessità. Sul già citato termine del 31 luglio ha poi concluso la conferenza: “Ci auguriamo di risolvere molto prima quest’emergenza, con la possibilità di procedere pure con la reiterazione o addirittura soppressione delle regole che oggi tutti dobbiamo rispettare”.
Francesco Mascali
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