Gli applausi sentiti dei dipendenti di Chigi a Giuseppe Conte a rendere ancora più commuovente l’addio (o l’arrivederci) inaspettato di un uomo che ha saputo tenere a galla la nave nel mare in tempesta. «Restiamo distanti oggi, per abbracciarci più forte domani», diceva agli italiani dopo avergli annunciato il confinamento nazionale per un tempo scandito a suon di proroghe.
Eppure, dopo il giuramento del nuovo Governo, ad aver fatto più rumore non sembra essere stato il primo consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi, ma il saluto all’ex premier più sentimentale di sempre. Come sempre, però, anche sulla sincerità degli applausi, l’opinione pubblica si divide.
Intanto, i social si scatenano facendo schizzare a più di 1,2 milioni di like il post del commiato pubblicato da Conte sul suo profilo Facebook: «La forza e il coraggio dimostrati dalla intera comunità nazionale soprattutto durante quest’ultimo anno di pandemia sono stati davvero incredibili: ci hanno dimostrato che ogni ostacolo, anche il più alto e insidioso, può essere superato, scacciando via le paure e i calcoli di convenienza, fidando nel coraggio dell’azione, nella determinazione dell’impegno, nell’etica della responsabilità. Io stesso ho cercato di far tesoro di questa esperienza, pur con i miei limiti, ma – vi assicuro – con tutto il mio impegno e la mia massima dedizione. Da oggi non sono più Presidente del Consiglio».
I commenti di cittadini comuni e collaboratori dell’ “avvocato degli italiani”, come lui stesso si definiva, si sono susseguiti tanto numerosi da far guadagnare alle righe di Conte il primato di post con più interazioni sull’intera piattaforma Facebook secondo la classifica stilata da Facebook’s Top 10 Link Posts in Italy: «L’aspettiamo alla prossima Presidente!», «Se avessero chiesto a noi italiani non saresti mai andato via», e ancora «Ci mancheranno la sua pacatezza, signorilità ed eleganza. Valori ormai dismessi dai politici nostrani», mettono nero su bianco gli italiani emozionati.
Comunque, non manca chi combatte a colpi di commenti, palesemente controcorrente, sostenendo che il battito di mani che ha accompagnato Conte fuori da Palazzo Chigi, insieme alla compagna Olivia, non sia nient’altro che un mero formalismo. Una pratica ormai divenuta consuetudine che addirittura si fa risalire a dieci anni fa, quando Silvio Berlusconi consegnava la campanella a Mario Monti nel lontano 2011. «Si è congedato tra gli applausi dei dipendenti di palazzo Chigi, Silvio Berlusconi. Al termine della cerimonia del passaggio di consegne con Mario Monti e dopo aver passato in rassegna il picchetto d’onore, l’ex premier è salito sulla sua auto mentre dalle finestre i dipendenti gli tributavano il loro omaggio», si legge nelle cronache dell’epoca, come riportato da ilgiornale.it.
Non solo. Il tutto è condito da inconfutabili prove reperite attentamente su YouTube, le quali racconterebbero che lo stesso episodio si sarebbe verificato nel 2018 quando il passaggio della campanella era avvenuto tra Paolo Gentiloni ed Enrico Letta. Insomma l’affermazione rilasciata da Rocco Casalino ad AdnKronos il giorno del “trasloco”: «L’applauso che il palazzo gli ha tributato è stato sentito, lungo, credo senza precedenti» corrisponde a verità?
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità