Nella giornata di ieri, il Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama ha approvato la delibera sul taglio dei vitalizi, già passata alla Camera a luglio. Di Maio e la Lega esultano e puntano alle Regioni.
Con 10 voti favorevoli e 1 astenuto (con i senatori di Pd, FDI e FI che hanno abbandonato l’aula al momento del voto) è stata approvata al Senato la delibera sui tagli ai vitalizi. Gli esponenti del Governo giallo-verde hanno gioito per il successo della delibera, già adottata dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio lo scorso luglio: «Anche il Senato dice stop a vecchi e assurdi privilegi – dichiarano i senatori leghisti Paolo Arrigoni, Roberto Calderoli, Tiziana Nisini e Paolo Tosato –. Abbiamo agito in tempi rapidissimi, per portare avanti una battaglia della Lega e per mantenere una promessa che le forze del Governo del Cambiamento hanno fatto ai cittadini. Dalle parole ai fatti, contro i privilegi di pochi, in favore di tutti gli italiani». I parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno invece organizzato un flash mob nel cortile del Senato subito dopo l’approvazione della delibera, sventolando bandiere e simboli del movimento ed esponendo due striscioni con le frasi “56 milioni di euro risparmiati“ e “byebye vitalizi“.
In un comunicato, il questore della Camera dei Deputati e portavoce del Movimento, Federico D’Incà, ha riferito: «L’era della casta è finita: il privilegio di pochi diventa un diritto di tutti, quello al risparmio di risorse pubbliche. Con l’approvazione del taglio dei vitalizi al Senato si completa il percorso iniziato con successo alla Camera. Siamo orgogliosi di aver mantenuto questa promessa e di poter restituire agli italiani 280 milioni a legislatura, che potranno essere reinvestiti per i cittadini». A fargli eco, subito dopo, è stato lo stesso Vicepresidente del Consiglio Luigi di Maio, che su Instagram ha commentato: «Detto, fatto. Promessa mantenuta» – rilanciando lo slogan “bye bye vitalizi”. «Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva!».
La delibera, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019, prevede un ricalcolo degli assegni secondo il metodo contributivo, in modo da ottenere una diminuzione dell’importo che va dal 40 al 80% rispetto a quello percepito attualmente dagli ex parlamentari, e un risparmio di circa 280 milioni a legislatura. Infatti, i vitalizi erogati per gli ex parlamentari sono circa 2700, e corrispondono a circa 200 milioni di euro. Sommando la cifra relativa alla Camera con quella del Senato, si otterrà, quindi, un risparmio di circa 56 milioni l’anno, ovvero 280 milioni di euro a legislatura. (Fonte AGI)
Lo stesso Di Maio, dopo l’incontro con gli assessori regionali sui centri per l’impiego, ha annunciato che il prossimo obiettivo sarà quello di tagliare i vitalizi anche alle Regioni, così come per Camera e Senato: «Nella manovra ci sarà una norma che dice alle Regioni che se non taglieranno i vitalizi non gli trasferiremo più i soldi per pagarli. Dopo la Camera e Senato, ora tocca alle Regioni». A seguito della delibera c’è stato un gran numero di ricorsi da parte degli ex-parlamentari: dopo l’approvazione alla Camera a luglio, infatti, sono stati rilevati più di 1100 ricorsi fino a fine settembre. Segnale, questo, che la lunga corsa al taglio dei vitalizi è ben lontana dalla sua effettiva conclusione.
Gianluca Merla
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