Da qualche anno in Italia il numero dei veicoli circolanti senza RCA è cresciuto in misura esponenziale. Sarà forse colpa della crisi che spinge gli italiani a non preoccuparsi di rinnovarla, tuttavia i controlli da parte delle forze dell’ordine crescono senza sosta e fanno, di conseguenza, aumentare il numero delle multe. Come risolvere tale circolo vizioso?
L’articolo 193 del nuovo Codice della strada specifica che tutti i veicoli non circolanti su rotaie debbano essere dotati di assicurazione, pena l’irrogazione di sanzioni pecuniarie da un minimo di 848 € fino a un massimo di 3.393 €. Nonostante questo, negli ultimi anni si registra un aumento piuttosto preoccupante degli italiani che non effettuano polizze assicurative alle proprie automobili, forse a causa della crisi economica sempre più asfissiante. Ciò che ha fatto scattare l’allarme sono proprio le denunce da parte delle forze dell’ordine a carico degli automobilisti “beccati” senza RCA.
Il 2015 è stato già dai primi mesi teatro di diversi fermi amministrativi dei veicoli; come se non bastasse, si prevede una crescita del fenomeno durante tutto l’anno. Con una percentuale del 10%, il sud conta circa quattro milioni di automobili sequestrate per mancanza della polizza assicurativa. Le associazioni Federconsumatori e Ausbef hanno dichiarato che dal 2004 al 2013 vi è stato un aumento del costo del premio da 391 € a oltre 1250 € annuali. A partire da quest’anno, invece, si prospetta una battaglia a suon di prezzi concorrenziali da parte delle agenzie assicurative, che cercheranno di accaparrarsi il maggior numero di contraenti.
Dal 2010, inoltre, l’uso dei veicoli a motore è diminuito parecchio a causa delle condizioni finanziarie in cui versa lo Stivale, tanto da spingere le agenzie assicurative ad offrire pacchetti con servizi extra a prezzi stracciati, a differenza di quando ogni surplus faceva aumentare il costo dell’assicurazione. Alcuni esempi delle proposte in base alle quali gli utenti scelgono l’agenzia presso cui assicurarsi sono: la “formula di guida” – esperta, esclusiva o libera, in base all’età e agli anni di possesso della patente – e la “polizza chilometrica”, secondo cui chi percorre meno chilometri va incontro a una diminuzione dei costi. Anche le banche offrono la possibilità di assicurare la propria automobile a ottimi prezzi da pagare con rate mensili e non semestrali.
Un fenomeno ulteriormente in crescita, oltre a quello di mancanza di RCA, è la falsificazione dei tagliandi assicurativi che vengono esposti sul parabrezza. La pena per la contraffazione delle polizze comporta la sospensione della patente per un anno, l’ingiunzione di sanzioni derivanti dalla violazione dell’articolo 485 del codice penale e il ritiro definitivo della patente per l’automobilista sorpreso a guidare un auto durante l’anno in cui gli è vietata la circolazione. La mancanza dell’assicurazione non comporta, però, solo tali conseguenze, ma anche problemi giudiziari nel caso di incidenti gravi con feriti o morti. L’automobilista che ha causato l’incidente deve risarcire i danni arrecati alle vittime scontare sanzioni penali quali – ad esempio – la reclusione per un periodo di tempo proporzionale all’entità del sinistro. Di conseguenza, i controlli di polizia e carabinieri sono triplicati, le multe raddoppiate e la circolazione dei mezzi a motore leggermente diminuita.
La crisi è l’artefice principale del fenomeno: dato che spesso i cittadini non riescono ad arrivare nemmeno alla seconda settimana del mese per le spese ingenti che incombono quotidianamente, la constatazione di fatto è che, piuttosto che rinunciare ai beni strettamente necessari, si preferisce smettere di circolare in macchina, camminando più a piedi e in bicicletta. Si raccomanda, in ogni caso, maggiore attenzione nell’assicurare nei tempi prestabiliti i propri mezzi, nella speranza che le agenzie assicurative vengano incontro ai propri contraenti, attuando una diminuzione sempre maggiore dei prezzi e assicurando la massima copertura per le autovetture.
Anastasia Gambera
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