La Francia ha compiuto un passo senza precedenti, segnando un momento storico: è il primo Paese al mondo a includere il diritto all’aborto nella sua Costituzione. Questo evento assume un’importanza particolare, considerando le sfide globali attuali riguardanti i diritti fondamentali, specialmente quelli delle donne.
I 925 rappresentanti francesi, compresi deputati e senatori, riuniti in Congresso presso la reggia di Versailles, hanno votato a favore dell’inclusione del diritto all’aborto nella Costituzione, con un ampio consenso di 780 voti favorevoli, superando ampiamente la soglia dei tre quinti necessari, mentre solo 72 deputati hanno espresso voto contrario, l’esito della votazione accolto da una standing ovation in Aula.
Il Parlamento francese ha approvato la modifica dell’articolo 34 della Costituzione per garantire alle donne il diritto all’aborto. Entrambe le camere del Parlamento, l’Assemblea Nazionale e il Senato, hanno già adottato il disegno di legge per questa modifica costituzionale. La decisione è stata accolta da festeggiamenti in tutto il paese, con gli attivisti per i diritti delle donne che aspettavano questo passo, annunciato dal presidente Emmanuel Macron in risposta alle restrizioni sul diritto all’aborto verificatesi in alcuni Stati degli Stati Uniti.
Il diritto all’aborto è già tutelato nella legge francese nota come Legge Simone Veil, approvata nel 1975. Questa legge consente alle donne di interrompere la gravidanza entro la fine della 14ª settimana o per motivi medici durante tutto il periodo di gravidanza. Nonostante iniziali resistenze, la gradualità con cui il tema dell’aborto è stato costituzionalizzato ha conquistato progressivamente il panorama politico francese. Persino la destra e l’estrema destra, tradizionalmente contrarie, hanno alla fine votato a favore della riforma, riflettendo un cambiamento di posizione in risposta alla crescente accettazione pubblica del diritto all’aborto.
Il presidente Emmanuel Macron, in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, l’8 marzo 2023, aveva affrontato il tema dell’aborto in modo innovativo, dichiarando: “È un messaggio di solidarietà universale verso le donne a cui hanno negato questo diritto“. Inoltre, lo stesso Macron aveva annunciato personalmente l’introduzione di questa nuova legge.
Questa iniziativa è stata una risposta tempestiva alle preoccupazioni emerse dopo l’annullamento, un anno e mezzo fa, della sentenza che garantiva il diritto all’aborto in tutti gli Stati Uniti. La Corte Suprema americana, con l’annullamento della famosa sentenza Roe v. Wade, ha dato agli Stati la libertà di stabilire la propria legislazione sull’aborto. A seguito di questa decisione, circa dieci Stati hanno vietato l’aborto, mentre altri ne hanno limitato l’accesso.
L’obiettivo del presidente francese Macron è di consolidare in modo irreversibile questa libertà, rendendola immune da eventuali revoche attraverso il meccanismo costituzionale. L’inclusione di questo diritto nella Costituzione implica che qualsiasi modifica o abolizione richiederebbe una riforma costituzionale, un processo più complesso e prolungato rispetto all’approvazione di una legge ordinaria.
“Fierezza francese, messaggio universale”, ha scritto sui social il presidente Emmanuel Macron invitando i cittadini a festeggiare l’8 marzo – Giornata Internazionale dei diritti della Donna – davanti al ministero della Giustizia “l’ingresso di una nuova libertà garantita nella Costituzione con la prima cerimonia di sigillatura aperta al pubblico”.
Il voto ha assunto un significato rilevante in un contesto in cui l’estrema destra sta guadagnando sempre più terreno. Mathilde Panot, ha parlato in Aula, esprimendo emozione e orgoglio, tra le prime sostenitrici dell’iniziativa.
Ha reso omaggio a figure chiave come Madeleine Pelletier, pioniera attivista del diritto delle donne fin dal 1911, Gisèle Halimi, Simone de Beauvoir e Simone Veil, insieme agli attivisti di MLAC che cinquant’anni fa chiedevano libero accesso all’aborto, contraccezione gratuita e educazione sessuale.
Inoltre, ha sottolineato che questa vittoria è un tributo alle donne che sono rimaste dimenticate e ha rivolto un messaggio ai conservatori, affermando che i corpi delle donne non hanno una missione predefinita e che il significato della vita è ciò che decidono di scrivere. Ha concluso dichiarando che questo voto è una promessa per tutte le donne nel mondo che lottano per il controllo del proprio corpo, in paesi come Argentina, Stati Uniti, Andorra, Italia, Ungheria e Polonia.
Anche Elsa Faucillon, rappresentante di sinistra della Nupes, ha dichiarato: “Per noi non è solo un simbolo. Sappiamo che anche nelle grandi democrazie è possibile riportare indietro l’orologio”.
Il premier francese Gabriel Attal ha sottolineato prima della votazione che il diritto all’aborto è costantemente “in pericolo” quando è soggetto alla discrezione di chi decide di riconoscerlo o meno. Pertanto, il voto rappresenta un “riscatto morale” per tutte le donne che hanno subito sofferenze. Secondo il primo ministro, con questa modifica costituzionale, la Francia si conferma come una “pioniera” e mantiene la sua eredità di essere un faro per l’umanità, nonché la patria dei diritti dell’uomo e, soprattutto, dei diritti della donna.
Le condizioni per l’accesso all’aborto in Europa variano notevolmente da un Paese all’altro. Recentemente, diversi Stati hanno intrapreso misure per limitare questo diritto. Un esempio è l’Ungheria, dove le donne sono obbligate a percepire il battito cardiaco del feto o a rilevare chiaramente segni di vitalità prima di poter procedere con l’aborto.
In Polonia invece, le donne possono accedere legalmente all’interruzione di gravidanza solo in caso di gravidanza derivante da aggressione sessuale o incesto, oppure se la gravidanza rappresenta una minaccia per la vita o la salute della madre.
In Italia, hanno presentato una proposta di legge simile. A Malta, dove l’anno scorso era in vigore un divieto totale, l’aborto è consentito solo se la vita della donna è in pericolo. Al contrario, in Paesi come la Spagna, le 16enni hanno la possibilità di abortire senza richiedere il consenso dei genitori.
La Francia ha compiuto un passo avanti nel progresso culturale e democratico rispetto a molti altri paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti, la libertà di abortire è spesso ostacolata da posizioni politiche conservative che sostengono gli “obiettori di coscienza“, una situazione che si riscontra anche in Italia.
Il Vaticano, tramite la Pontificia Accademia per la Vita, ha emesso una nota critica in risposta al voto francese, affermando che “nell’era dei diritti umani universali, non può esserci un diritto a porre fine a una vita umana“. La tutela della vita umana, sottolinea, è “il primo obiettivo dell’umanità“. La Chiesa cattolica, richiamando le parole di papa Francesco, insiste sul fatto che “la difesa della vita non è un’ideologia, è una realtà, una realtà umana che coinvolge tutti i cristiani, proprio perché cristiani e perché umani“.
La Chiesa ha espresso il suo dissenso: “l’aborto, che rimane un attentato alla vita fin dall’inizio, non può essere visto esclusivamente nella prospettiva dei diritti delle donne”.
L’iconica scritta scintillante: “My body, my choice – Mon corps, mon choix” cioè, “Mio il corpo, la mia scelta”, domina la luminosa Torre Eiffel ed è destinata a rimanere un’icona storica, ed è così che la Francia celebra con entusiasmo l’inclusione del diritto all’aborto nella sua Costituzione attraverso anche un’imponente e gioiosa manifestazione.
Fonte Foto in Evidenza: Point
Giada La Spina
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Nata ad Acireale nel 2001, sotto il segno affabile della Bilancia, si caratterizza per una personalità vivace e intraprendente e per il suo sorriso contagioso. Attualmente immersa nei libri della facoltà di lettere a Catania, dove si nutre della bellezza delle parole e della profondità dei significati, dietro la sua leggera timidezza si cela una scintilla pronta a brillare. Ama il tramonto e l’alba, che la rappresentano soprattutto per la luce che emanano. Ma in un mondo che a volte sembra frenetico, lei è la costante serenità che invita a godersi ogni momento, non a caso la sua filosofia di vita è “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”. È una grande sognatrice, non ha paura di puntare in alto ma d’altronde si dice che se puoi sognarlo puoi farlo, oh sbaglio?