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Guerra tra Hamas e Israele, vittime e ostaggi: altri Paesi pronti a mediare
18 Ottobre 2023
Best politikAttualità

Guerra tra Hamas e Israele, vittime e ostaggi: altri Paesi pronti a mediare

Home » Best politik » Guerra tra Hamas e Israele, vittime e ostaggi: altri Paesi pronti a mediare

In seguito al bombardamento a sorpresa da parte del gruppo di Hamas a Israele, quest’ultimo ha risposto con un contrattacco, che potrebbe non essere l’invasione diretta di Gaza. Infatti, nelle ultime ore sono stati registrati attacchi aerei nel territorio del valico di Rafah, in Egitto. Si tratta dell’unica via di fuga della popolazione a questa vera e propria guerra, che prosegue ormai dal 7 ottobre.

La controffensiva di guerra

Tra il 16 e il 17 ottobre si sono susseguiti circa quattro attacchi con razzi e missili dal sud del Libano, luogo in cui la Croce Rossa libanese ha rinvenuto 4 morti per bombardamento da parte dello Stato di Israele. Esattamente a Naqoura, quartier generale della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), un razzo che ha colpito l’area, benché non fosse un punto di cruciale importanza all’interno del conflitto generale.

La situazione degli ostaggi in guerra

Il numero di morti continua incessantemente a salire; si registrano circa 3.000 morti palestinesi, 1400 israeliani e 250 ostaggi. Tra questi una ragazza, Maya Sham, 21 anni. È stata gravemente ferita a una mano mentre si trovava a una festa a Sderot. Dopodiché è stata trasportata a Gaza, dove ha ricevuto in ospedale le cure mediche necessarie. Ora prega di ritornare a casa il più presto possibile dalla sua famiglia e i suoi amici. La madre della giovane lanciato un appello durante una conferenza stampa, condannando inoltre i crimini contro l’umanità commessi durante il conflitto.

La situazione generale in tutto il globo

Direttamente dal Giappone arriveranno aiuti umanitari a Gaza come risorse nella risoluzione dei gravi problemi dovuti alla mancanza di servizi fondamentali, come acqua, cibo e medicine. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Yoko Kamikawa.

In visita a Tel Aviv anche il capo del Governo tedesco, il cancelliere Olaf Scholz, per esprimere profonda solidarietà pratica e concreta a Israele. Questo per incontrare non solo il premier Benjamin Netanyahu, ma anche le persone vicine agli ostaggi nella Striscia di Gaza.

Negli Stati Uniti situazione diversa: mentre il presidente Joe Biden si è diretto verso lo Stato ebraico per dimostrare fermo sostegno alla popolazione, all’interno dei territori americani si sono intensificati i reati intrisi di odio razziale verso le famiglie musulmane. In particolare, è stato ucciso un bambino di origine palestinese con oltre 20 coltellate, nei pressi di Chicago.

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