Nella giornata del 10 maggio 2023, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Squadra Mobile che ha posto in stato di fermo di indiziato di delitto:
Tutti di nazionalità palestinese in quanto gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata e in concorso.
Le indagini, coordinate da questo ufficio ed eseguite dalla Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come i tre cittadini extra comunitari fermati sarebbero stati i membri dell’equipaggio di due delle tre imbarcazioni che hanno trasportato i migranti verso l’Italia, deputati a diversi ruoli, tra cui il comando dell’imbarcazione e le attività riguardanti le riparazioni del motore di bordo.
Le investigazioni hanno tratto origine dalle consuete attività svolte in occasione degli arrivi di migranti e in particolare quando il 9 maggio scorso, sono giunti, presso questo ambito portuale, a bordo della motovedetta della Capitaneria di Porto CP 320, 107 migranti di varie nazionalità.
I citati 107 migranti, trasportati a Catania, viaggianti a bordo di tre natanti in resina, sono stati recuperati dalla nave petroliera “Copper Spirit imo number 9427639”, in acque maltesi nella zona di ricerca e soccorso, e una volta a Catania, dopo le prime incombenze di tipo amministrativo e sanitario, sono stati interrogati alcuni di loro, con l’ausilio di interpreti appositamente nominati, acquisendo informazioni utili ai fini dell’individuazione dei tre scafisti, che si alternavano nella guida delle due imbarcazioni di 8/9 metri ciascuna, partite dalla spiaggia di Bengasi, sulle quali erano state fatte salire un totale di 72 persone.
I testimoni hanno raccontato più dettagli relativi al prezzo pagato ai trafficanti ammontante a circa 3.500 euro per l’intera tratta dal paese di origine all’Italia, descrivendo pure le fasi della traversata via mare, compresi i momenti di tensione avuti sulla barca in vetro resina per continui guasti al motore e a causa di una tempesta, rischiando il naufragio.
Ultimati gli atti di rito, i tre fermati sono stati associati presso la casa circondariale catanese di Piazza Lanza.
Il quadro indiziario raccolto, pur in una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, ha poi permesso di richiedere ed ottenere dal competente giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
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